Libia: uno dei rapiti “cresciuto” a Limbadi, solidarieta’ sindaco

Failla-Salvatore
Vibo Valentia – Si stringe attorno alla famiglia di Salvatore Failla, il tecnico della ditta Bonetti da domenica rapito insieme ad altri tre italiani in Libia, anche la comunita’ di Limbadi, paese in provincia di Vibo Valentia, dove a meta’ anni ’80 i Failla si erano trasferiti. Il sindaco di Limbadi, Giuseppe Morello, contattato, ha infatti espresso “preoccupazione e vicinanza da parte dei cittadini limbadesi alla famiglia Failla che, per circa 10 anni, si era stabilita a Limbadi in quanto il padre di Salvatore lavorava in una cava da cui e’ stato poi estratto il materiale servito per la costruzione del vicino porto di Gioia Tauro. Salvatore Failla – ricorda il sindaco – ha frequentato a Limbadi le scuole elementari e medie e qualche anno delle scuole superiori nella vicina Nicotera e la sua famiglia si era perfettamente integrata nel paese ed era da tutti ben voluta e come tale mai dimenticata. Siamo pertanto vicini e solidali in questo momento ai Failla e appena Salvatore verra’ liberato mi riprometto di recarmi a Carlentini per riabbracciarlo.