Ferragosto: festa di pesce, peperoncino e funghi per le sagre calabresi

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Lamezia Terme – Sagre del pesce, del peperoncino, della soppressata, dell’anguria, del fungo, della fagiola. Ma anche feste religiose, come quella per l’Assunzione di Maria Vergine o per San Rocco. Come ogni anno, in Calabria si ripete il rito delle tradizioni popolari, specchio dell’anima del popolo calabrese. Tradizioni che emergono, in modo particolare, durante il mese di agosto e in occasione del Ferragosto. Ecco una guida alle principali feste e sagre della Calabria.

A Dipodi, alle porte di Pianopoli, si festeggia Santa Maria dell’Assunta. Durante la processione, si rinnoverà il “rito delle verginelle”: una tradizione antica della comunità di Dipodi, che vede delle ragazzine fra i nove e i dodici anni, vestite in abito bianco, recarsi al santuario percorrendo tutta la strada a piedi, cantando canti tradizionali e recitando delle preghiere unitamente alla persona che le aveva promesse in voto alla Madonna. A seguire la Santa Messa presieduta dal Vescovo emerito di Lamezia Terme Mons. Vincenzo Rimedio.

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A Cerva, centro agricolo sul versante ionico della Sila piccola e affacciato sul golfo di Squillace, si festeggia la Madonna di Porto Salvo e dell’Emigrato. In origine questo comune, fondato all’inizio del XVIII secolo, venne denominato Santa Croce; successivamente, le frequenti visite di una cerva spinsero gli abitanti a cambiarne il nome in Cerva. E’ anche famoso per i suoi murales.

A Serra San Bruno, posto sul versante ionico delle Serre, strettamente legato alla storia della Certosa fondata da Brunone di Colonia, si rinnova la festa della Madonna dell’Assunta nelle chiese di due antichi quartieri: Spineto e Terravecchia.

A Guardavalle, un altro centro del versante ionico delle Serre, si svolge la caratteristica processione in onore della Madonna dell’Assunta, che parte dalla chiesa di Santa Maria e va fino centro abitato e durante la quale e’ eseguito l’antico ”gioco della nave”.

Anche a Mendicino, in provincia di Cosenza, si svolge la tradizionale processione in onore della Madonna dell’Assunta, con l’offerta di sacchi pieni di grano a protezione del raccolto.
Una festa che si ripete a Lago, centro del cosentino: alla Madonna dell’Assunta, i fedeli usano dare in offerta i tradizionali ‘bucconotti’ a base di farina, crema e ricotta, e i ‘bocchi di dama’ ripieni di crema.

A Castrovillari, cittadina agricola della valle Coscile, posta a nord di Cosenza, a 362 metri sul livello del mare e alle falde del Pollino, questa sera e domani si rinnovano i tradizionali festeggiamenti religiosi in onore della Madonna della Pieta’. Alla festa sacra si affianca quella laica con la tradizionale ‘scorpacciata’ di cocomeri rinfrescati nelle caratteristiche e naturali sorgenti, sottostanti il Santuario. Inoltre, le famiglie delle contrade prepareranno diverse leccornie che saranno poi distribuite durante i festeggiamenti.

La festa dell’Assunta si rinnova a Casabona, in provincia di Crotone, posto su una collina pietrosa che si eleva sulla fascia collinare pre-silana, a nord del Marchesato, nella bassa vallata del Neto: qui si svolge la tradizionale processione in costume tipico del luogo. Processione per l’Assunta anche ad Acquaro, centro agricolo sul versante tirrenico delle Serre, posto sul solco dei fiumi Marepotamo e Messina.

Festeggiamenti in onore della Madonna dell’Assunta di Mallamace anche a Cardato, in provincia di Reggio Calabria. La ricorrenza della Madonna dell’Assunta, con sagre e canti popolari calabresi, viene festeggiata anche a Bova Marina, centro agricolo e balneare del litorale ionico del reggino, con la processione in Mare della Stella Maris. A Montalto Uffugo, centro del versante occidentale del Vallo del Crati, su un poggio a 25 km da Cosenza, si festeggia la Madonna della Serra con l’offerta di ceste di grano in segno di ringraziamento per il buon andamento del raccolto.
Danze tradizionali sul sagrato della chiesa, al suono di organetti e zampogne.

 

A Bagnara Calabra, centro peschereccio e balneare della costa tirrenica, in provincia di Reggio Calabria, a nord dello stretto di Messina, si festeggia S. Maria dei dodici Apostoli. A Montebello Ionico, centro agricolo del versante meridionale dell’Aspromonte, a 35 chilometri da Reggio Calabria, oggi, all’imbrunire un gruppo di fedeli si ritrova per celebrare l’appuntamento annuale della ‘Dormizione della Nadre di Dio (Koimisis Theotokos, in greco-bizantino Kimisis Theotocu). Un rito festeggiato con grandi onori da tutte le chiese cristiana d’Oriente. La processione si snoda dalla chiesa protopapale di S.Maria della presentazione del tempio (Isodia) ed i fedeli in corteo simboleggiano gli Apostoli che accompagnano la Vergine alla Valle del Cedron. Si porta in processione il quadro che raffigura la Dormizione della Madre di Dio e la sua Assunzione al cielo al cimitero di Montebello per essere esposto nella cappella cimiteriale dove restera’ per tutta la notte, fino al mattino seguente. Il giorno dopo la processione si svolge seguendo il percorso inverso, dal
cimitero alla Chiesa madre.

A S. Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, posto sulle pendici occidentali del Monte Cucco, addossato su una ripida scarpata, si festeggia la Madonna di Mater Domini. La processione si svolge in campagna tra gli olivi. Nella notte della vigilia, veglia devozionale con canti popolari in una chiesetta di campagne. Nelle ”baracche” si cena a base di spezzatino, di trippa, di carne e salsiccia. A Soveria Simeri, si festeggia la Madonna con una processione che parte da una chiesetta di campagna. Mentre a Seminara si festeggia la Madonna dei Poveri. Ad Ardore invece pellegrinaggio della Madonna della Grotta di Bombile. A Palmi, il 27 agosto si volge la tradizione processione della ‘Varia’, in onore della ‘Madonna della Sacra Lettera’. A Praia a Mare, centro peschereccio e balenare della costa tirrenica a Nord di Capo Scalea, in provincia di Cosenza, fino al 18 agosto si svolge la tradizionale sagra della Madonna della Grotta, con manifestazioni e fiere. La grotta del santuario e’ una opera meravigliosa dovuta alla millenaria erosione delle acque marine. E’ alta 19 metri con una superficie di circa duemila metri quadrati. Nella nicchia dell’altare della Madonna della Grotta era custodia una statua lignea della madonna con il bambino del XIV secolo.

 

Un’altra delle festivita’ piu’ diffuse in Calabria, in concomitanza col Ferragosto, e’ quella di S. Rocco, il 16 agosto. Caratteristica, le processioni folkloristiche: riti e simbologie simili, anche se variano da paese a paese. Le offerte al santo possono essere in denaro, in oggetti preziosi, in ex voto di cera, di pane, di dolci, di mostaccioli, in metallo prezioso, raffiguranti parti anatomiche, bambinelli e neonati di cera, modellini di animali, di case. In onore di S. Rocco se ne ricordano alcune piu’ significative. Ad esempio quella di Palmi, cittadina della piana di Gioia Tauro: centinaia di devoti indossano cappe di spine, portano sul petto l’immagine del santo e camminano a piedi scalzi; altri portano corone di spine o grandi ceri colorati; mentre altri ancora depongono ex voto in cera di parti anatomiche, di neonati e bambinelli. A Polistena, centro agricolo e turistico in provincia di Reggio Calabria, in occasione della festa di S. Rocco sfilano dei penitenti: per grazia ricevuta, si fanno porre sulla testa o sulle spalle nude dei veri e proprio cespugli di rovi appuntiti.
Ad Acquaro di Cosoleto, processione di S. Rocco con spinati. La tradizione vuole che venga macellata della carne di pecora e di capra da consumare sul posto. Gruppi di suonatori di strumenti tradizionali danno vita a balli e canti popolari. A Cittanova invece e’ ancora viva la tradizione del grande falo’ di S. Rocco, acceso sul sagrato della chiesa durante la festa. A Bova, centro meridionale dell’Aspromonte, nella media valle della Fiumara Amendola, aria di insediamento preistorico, popolato da siculi e genti provenienti dall’Albania e dalla isole ioniche, nella ricorrenza della festa del santo, le donne indossano l’abito marrone del pellegrino e portano grandi ceri.
A Rosarno, centro posto a sinistra del basso corso del Mesima, processione di S. Rocco con cappe e corone di spine. Mentre a Gerocarne e’ ancora radicata la tradizione di festeggiare S. Rocco con ex voto anatomici, di gruppi famigliari con offerte di agnelli, capretti, prodotti tipici della natura che vengono poi venduti all’asta. A Gioiosa Ionica, centro agricolo – commerciale del versante ionico delle Serre in provincia di Reggio Calabria, posto su uno sprone collinare, il santo viene festeggiato con balli e danze popolari accompagnati da gruppi di tamburi, davanti alla statua del santo e per le strade del paese che coinvolgono la folla.
San Rocco inoltre viene festeggiato a Caccuri, a Cutro, a Dasa’, a Melicucca’ di Dinami, a Melicucco, a Mileto, a Montalto Superiore, a Scilla, a Calimera, a Longobardi a San Costantino Calabro, a San Giovanni di Mileto, a Sant’Onofrio, a Filogaso, a Rocca del Greco, a Calcuri, a Girifalco, a Maierato, a San Floro, a Soverato e a Guardavalle, a Papesidero. Spesso, in occasione della festa, nelle processioni affiora la tradizione dei flagellanti. Tra le sagre, da ricordare quella delle ‘penne all’arrabiata’ che si svolge a Petrizzi, centro della Provincia di Catanzaro, sulla costa jonica, ed inoltre quella della ‘fagiola’ che si svolge il 16 agosto a Cenadi, in provincia di Vibo Valentia, tra le montagne delle Serre. A Martirano Lombardo, in provincia di Catanzaro, dal 16 al 19 agosto, in programma invece la sagra della ‘fragola di bosco’ e quella della ‘patata’.