Ambiente: Parco Nazionale Sila, “nessuna illegalità diffusa nell’area protetta”

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Lorica, 20 Agosto 2015 – “L’ignoranza e la disinformazione sono oggigiorno sempre più frequenti e spesso strumentali. Stupisce che Legambiente non conosca la normativa in materia di gestione delle aree naturali protette, come si evince dalle dichiarazioni rilasciate da tale associazione negli ultimi mesi. La Legge quadro sulle aree protette n. 394/91, infatti, all’art. 21 stabilisce che: la sorveglianza sulle aree naturali protette di rilievo internazionale e nazionale è esercitata dal Corpo Forestale dello Stato. Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri all’Ente Parco Nazionale della Sila sono state attribuite 80 unità del Corpo Forestale per il controllo del territorio. Oggi prestano servizio soltanto 30 unità, di cui 16 negli uffici, dislocati non presso il Parco (come stabilito nel decreto) ma a Cosenza. Inoltre, gli 11 comandi stazione previsti nel decreto, che si dovrebbero occupare della sorveglianza dei 74.000 ettari di territorio del Parco, oggi sono soltanto 6. A questa situazione il Parco ha reagito da tempo, sollecitando con forza e con vari strumenti i vertici del Corpo Forestale l’invio di nuovo personale e controlli più puntuali del territorio, ipotizzando anche il ricorso a servizi di sorveglianza di altre forze di polizia”. E’ quanto afferma in una nota l’Ente Parco Nazionale della Sila che precisa: “è, quindi, chiaro che il Parco non è un organo di polizia e non è il soggetto a cui tocca il primo intervento; tuttavia il Parco della Sila ha trasmesso già da due anni il proprio Regolamento al Ministero dell’Ambiente per l’approvazione. Esso è lo strumento che regolamenta tutta la materia relativa all’uso, la pianificazione e la gestione del territorio. Inoltre, primo parco in Italia, ha anche redatto le misure di conservazione dei siti afferenti alla Rete Natura 2000, che consentiranno allo Stato italiano di designare le zone speciali di conservazione”.
Per quanto concerne problematiche di igiene pubblica, quali quelle relative al pascolo degli animali, l’Ente sott’oleina che “non sfugge a persone competenti come esse siano materia di esclusiva competenza di Asp, Comuni e corpi di polizia addetti al controllo. Così come – si legge nella nota – di strade sconnesse e raccolta della spazzatura si occupano soggetti diversi dagli enti parco. Laddove il parco ha competenze specifiche non si tira indietro, ma attua anzi efficaci misure di salvaguardia del territorio, anche con il supporto di associazioni ambientaliste disponibili, come nel caso del servizio di antincendio boschivo”. Ed inoltre precisa che “funzioni e ruoli dei parchi nazionali sono altri e, ribadiamo, stupisce che associazioni ambientaliste che dovrebbero conoscere la normativa vigente in materia possano attaccare il Parco della Sila su questi aspetti, confondendo soggetti diversi”.
Il Parco Nazionale della Sila, prosegue la nota, “negli ultimi anni non ha mostrato inefficienza e immobilismo: al contrario, ha raggiunto risultati importantissimi a livello nazionale e internazionale, promuovendo il territorio e favorendone salvaguardia e sviluppo, oltre alla tutela della biodiversità (attraverso numerosi progetti realizzati in collaborazione con enti di ricerca e università, fra cui ultimo quello sul lupo)”. L’Ente Parco si dice fiero “di aver ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile da Europarc, che mostra la capacità di portare avanti progetti di sviluppo sostenibile con il coinvolgimento di imprese e operatori locali; di essere divenuti Riserva della Biosfera, insieme con un territorio molto più ampio del parco (66 Comuni e 111 partners pubblici e privati), primo e unico riconoscimento UNESCO della nostra regione; di essere in ‘tentative list’, candidati a divenire world heritage (patrimonio materiale dell’umanità) UNESCO; di aver ottenuto la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001; di aver aperto nuovi musei, centri visita e centri di eduzione ambientale (Museo della Biodiversità del Cupone, Museo dell’Olio, Museo dell’Acqua, Museo della Civiltà Contadina e della Difesa del Suolo, Arboreto del Parco, ecc.); di aver portato avanti con successo numerosissimi progetti di educazione ambientale, di formazione e altre iniziative con le scuole e con i giovani; di aver presentato e coordinato con esito positivo numerosi progetti di sviluppo locale (Piano per il Lavoro, PISL, ecc.)”. L’Ente Parco, poi, è soprattutto felice “di aver attratto l’attenzione dell’opinione pubblica sul territorio del parco, di averlo portato alla ribalta a livello locale, nazionale e internazionale, di averlo fatto divenire una vera destinazione turistica (come si evince da vari studi, fra cui una ricerca effettuata pochi mesi fa dalla Regione Calabria) e di aver creato un crescente interesse nei giovani, negli operatori, nelle istituzioni nei confronti di un territorio sino a pochi anni fa trascurato e quasi dimenticato”. Infine l’Ente Parco della Sila, fa rilevare che “oggi esiste nel nostro Parco una rete di soggetti che lavorano in sinergia per creare un’immagine nuova e positiva, per offrire servizi di qualità, per salvaguardare il territorio: questo risultato è anche merito del nostro lavoro e ci viene riconosciuto dalla comunità locale. Ci auguriamo che in futuro si continui a lavorare in positivo con tutti i soggetti già attivi sul territorio e con nuove figure per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi in termini di sensibilità ambientale e di salvaguardia della nostra terra”.