Regione: Anp-Cia Calabria, chiede un sistema di equità e giustizia sociale

Anp-Cia-Calabria-1

Lamezia Terme – L’Anp-Cia Calabria (Associazione Nazionale dei Pensionati della Confederazione Italiana Agricoltori), consapevole delle problematiche che investono i cittadini, soprattutto quelli della terza età e, seguendo con attenzione l’attuale riforma della sanità calabrese, auspica che l’acceso confronto sulla questione sanitaria tra i soggetti istituzionali preposti, in particolare tra il Presidente della Regione Mario Oliverio ed il Commissario ad acta, Massimo Scura, porti alla definizione di un solido ed articolato sistema della sanità che ponga al centro i cittadini, i sevizi loro erogabili in termini di efficienza e qualità. Secondo la Anp-Cia Calabria, “non vi è dubbio che siamo in una fase storica di un necessario cambiamento della sanità nella nostra Regione volta al superamento di vecchie logiche di gestione, di poteri e sottopoteri, di clientelismo politico, di interventi disarticolati, spesso autonomi, che non hanno prodotto risultati utili per i cittadini calabresi costretti il più delle volte e, per chi ne ha avuto le possibilità, ad una emigrazione per la domanda di salute”.

“Non si vuole riportare – si legge nella nota – l’excursus che ha trascinato la sanità della nostra Regione allo stato di sfascio attuale, alle individuazioni delle responsabilità politiche e manageriali, spesso consentite dai silenzi di tanti; saremmo superflui, in quanto è a tutti noto e molti hanno già espresso il loro pensiero, taluni in modo ripetitivo e fuori luogo per le loro responsabilità pregresse, altri in modo scenico con infruttuose forme di pseudo-imitazioni di battaglie pannelliane”. Ciò che la Anp-Cia Calabria “vuole, invece, è che il governo regionale, il Commissario Scura e coloro che ne sono investiti, pongano l’attenzione verso un sistema socio-sanitario che sia funzionale e che tenga conto, comunque e sempre, delle esigenze dei cittadini: un impianto socio-sanitario, dunque, che in un’ottica di adeguamento per mutate esigenze, funzioni sempre qualunque sia la rappresentanza chiamata a governarlo”. Un sistema che, “tra l’altro, funga – sostiene ancora – esso stesso da promotore e da stimolo alla elevazione culturale e professionale degli operatori, dove il merito, le capacità, la voglia di fare meglio sia da traino e da esempio, superando vecchie logiche di assestamento che un tempo trovavano spazio prevalentemente nelle segreterie dei partiti.

Un sistema – prosegue – che impegni la Regione, i Comuni, le aziende sanitarie, i distretti socio-assistenziali e sanitari, atto a garantire in tempi brevi, migliori livelli di assistenza e prestazioni sanitarie di qualità ai cittadini soprattutto alle fasce più deboli, ai pensionati ed ai non-autosufficienti. Atto a garantire, inoltre, un’assistenza sanitaria rispondente ai bisogni, superando le inefficienze dei servizi come quelli forniti dalle lunghe liste di attesa, la possibilità di fruire di prestazioni e strutture di eccellenza, una valida assistenza domiciliare per i pensionati non autosufficienti e per tanti altri che si trovano con simili disagi, un servizio ospedaliero fatto sì di unità di eccellenze, ma che tenga conto, altresì, della territorialità orografica della nostra Regione, nonché delle strutture ospedaliere esistenti che, per pre-requisiti geograficamente logistici possono proiettarsi al servizio dei calabresi, un sistema che garantisca, sempre e comunque, un efficace servizio di pronto soccorso”.
L’Anp-Cia Calabria auspica che “il Consiglio, il governo regionale ed il Commissario ad acta, pongano in modo prioritario ogni azione, così come già avviata, che porti al consolidamento o alla formazione di una vera ed efficace rete di assistenza sanitaria nei piccoli Comuni e nei territori disagiati attraverso la realizzazione delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali)”. Atteso, sostiene, che “la gran parte del nostro territorio è caratterizzato da condizioni di ruralità e per molti aspetti di marginalità, con una presenza umana rara ma significativa fatta per buona parte di pensionati, custodi e sentinelle da sempre e tuttora, del territorio.
L’Anp-Cia chiede “con forza, e vigilerà perché si realizzi, un sistema di equità e giustizia sociale non solo per i suoi rappresentati pensionati ma per tutti i cittadini, il cui percorso sia orientato per una esistenza dignitosa, in particolare laddove vi sono condizioni disagio sociale”. Chiede che “venga attuata la riorganizzazione della sanità pubblica concretizzando, con determinazione, il piano volto a territorializzare, anche nei centri rurali, i servizi con un ruolo primario dei medici di base e la costituzione di pool di specialisti multidisciplinari 24 ore su 24”. Chiede, altresì, che “vengano poste le dotazioni di risorse adeguate per la non autosufficienza, promossi interventi di politiche sociali, di lotta alla povertà, di prevenzione, di educazione alla salute per l’invecchiamento attivo e sano. Risorse –spiega – che possono essere reperite con incisive lotte all’evasione ed elusione fiscale, alla corruzione, agli sprechi ed ai privilegi di numerose caste”.
In tale direzione l’Anp-Cia, fa sapere che “ha promosso a livello nazionale una iniziativa volta alla sottoscrizione di una petizione popolare, che potrà essere sottoscritta on line sul sito www.pensionaticia.it o direttamente nelle proprie sedi, perché vengano eliminati i vitalizi d’oro, perché non si faccia più cassa con i più deboli, perché vengano difesi i diritti dei pensionati, e per un aumento delle pensioni minime”.