Mafia capitale: poteri a Gabrielli, affianca Marino

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Roma – Nessun dubbio sul fatto che “gravi vizi di legittimita’ e procedurali” abbiano minato la bonta’ della situazione amministrativa della citta’ di Roma. Tuttavia, la Capitale non sara’ commissariata. “Anche se la legge lo prevede, abbiamo ritenuto che non ne sussistessero i presupposti mentre e’ auspicato il supporto del ministero dell’Interno per correggere la rotta ed estirpare quegli elementi che possono continuare a rendere negativa la gestione negativa dell’ente”. Con queste parole, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, al termine del consiglio dei ministri, ha annunciato le misure che l’Esecutivo ha deciso di adottare per Roma in vista del Giubileo e, soprattutto, alla luce dell’inchiesta della magistratura su ‘Mafia Capitale’. Nessun formale commissariamento del Comune, dunque, ma “un raccordo operativo tra il prefetto Franco Gabrielli e il sindaco Ignazio Marino, analogo a quello che il prefetto di Milano sta svolgendo con l’Expo”, aiutera’ l’amministrazione capitolina a rialzare la testa. Lo stesso Marino si e’ detto “soddisfatto per le decisioni importanti, attese e positive che arrivano oggi dal Governo. Abbiamo avviato il risanamento e lo proseguiremo fino in fondo, in stretta collaborazione col prefetto Franco Gabrielli, una collaborazione seria e leale, gia’ in atto da mesi e allacciata fin dall’inizio del suo mandato”. Nello specifico, l’ex capo della protezione civile dovra’ curare il risanamento dei settori dell’amministrazione “risultati piu’ compromessi”. Alfano ha individuato otto ambiti o otto macroaree di intervento, a cominciare “dall’adozione di atti di indirizzo e di programmazione generale nei settori nei quali sono state registrate le maggiori criticita’ ossia il verde pubblico e l’ambiente, l’emergenza abitativa, l’immigrazione e i campi nomadi”. Verranno poi revocati gli affidamenti di lavori e servizi fatti senza procedure concorsuali, saranno sottoposti a revisione tutti i contratti, compresi quelli di servizio con Ama spa, e si avvieranno le procedure di annullamento delle determine dirigenziali. Per un cospicuo numero di dirigenti e dipendenti del Campidoglio, ritenuti ‘infedeli’ e’ imminente la destinazione ad altro ufficio o ad altra mansione, con contestuale avvio del procedimento disciplinare, mentre per il Municipio X, quello di Ostia, e’ stato deciso lo scioglimento per le evidenti infiltrazioni mafiose emerse dall’indagine della procura, culminate con l’arresto dell’ormai ex presidente Andrea Tassone.
Quanto al Giubileo, benche’ i tempi siano strettissimi, il governo ha voluto mostrare tutto il suo ottimismo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, presente in conferenza stampa assieme ad Alfano, ha detto che si sta facendo in modo che l’evento legato all’Anno Santo straordinario “possa svolgersi nel migliore dei modi. Il governo ritiene che Roma ce la possa fare e ce la fara’”. Per questo “affianchera’ Comune, Regione e Prefettura perche’ il successo del Giubileo rappresenta un successo per il Paese”. Gli ha fatto eco il titolare del Viminale: “Sul Giubileo stiamo lavorando alla grande, grazie al Dipartimento di pubblica sicurezza, che pianifica e organizza con la consueta efficacia”. Entrando un po’ piu’ nel dettaglio, De Vincenti ha spiegato che e’ stata varata dal cdm “una delibera che consente una riduzione dei tempi delle procedure”. In particolare, saranno dimezzati i tempi che “riguardano i bandi a evidenza pubblica, per lavori connessi alla mobilita’ e alla viabilita’, che consentano di attrezzare Roma e migliorare la capacita’ della cita’ di gestire l’evento con grandi afflussi dei pellegrini”. Le risorse vengono da quelle a disposizione del Comune di Roma ma la prossima settimana ci sara’ una riunione con il Mef per capire quali sono gli spazi di bilancio. De Vincenti ha evitato ogni polemica sull’assenza di Marino in questi giorni difficili per la citta’: “Ad agosto il Comune di Roma e’ stato perfettamente attivo con il vice sindaco che svolge al meglio il suo compito, cosi’ come prevede la legge. Causi ha lavorato in stretto contatto col sindaco”. Un’ultima battuta Alfano l’ha riservata alla vicenda legata alle esequie show di Vittorio Casamonica: “Ho condiviso le scelte del prefetto e del Comitato provinciale sull’ordine e la sicurezza pubblica”. “Con le decisioni di oggi il Consiglio dei Ministri – ha detto il vicesindaco della capitale Marco Causi – ha sgomberato definitivamente il campo da ogni ipotesi di scioglimento del Comune di Roma e ha posto cosi’ le basi per un forte e vigoroso rilancio dell’azione amministrativa a vantaggio della citta’ di Roma e dell’intero paese di cui Roma e’ Capitale”. Causi ha espresso in particolare un giudizio positivo sulle funzioni di vigilanza assegnate al prefetto Gabrielli, “con il quale si e’ da subito stabilita una stretta collaborazione su tutte le questioni riguardanti la citta’”. Quanto a Ostia, il vicesindaco ha definito “coerenti e in continuita’ con l’iniziativa di risanamento gia’ avviata le decisioni assunte dal cdm su proposta di Alfano”.