Omicidio in villa: dopo confessione moglie trovate armi e droga

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Catania – Armi e droga sono state trovate dai carabinieri nella villetta di Biancavilla (Catania) dove la notte di mercoledi’ l’elettricista in pensione Alfio Longo, 67 anni, e’ stato ucciso a randellate dalla moglie, Vincenzina Ingrassia, 64 anni, che ha confessato dopo aver inizialmente raccontato la storia molto pasticciata di una rapina finita male. Ha ammesso le sue responsabilita’ alle 5 di stamattina, dove un’interrogatorio che ha demolito la sua versione sui due rapinatori incappucciati. Si e’ scoperto che l’apparentemente tranquilla coppia di pensionati nascondeva in casa armi e droga. Durante il sopralluogo sono state trovate circa 20 piante di marijuana, nascoste tra i tralci della vigna coltivata sul retro della villletta, e altre essiccate in mansarda. Qui erano pure le armi, una pistola che e’ risultata rubata e un fucile calibro 12.

A far crollare la donna sono stati gli stringenti riscontri investigativi che hanno sbugiardato la sua testimonianza. “La moglie ha raccontato di avere subito maltrattamenti per anni -ha detto il procuratore di Catania facente funzioni, Michelangelo Patane’- e anche la stessa sera la donna, aveva subito percosse con il pezzo di legno che ha poi utilizzato per colpire il marito a morte”. A ai carabinieri, ha precisato Patane’, non risulta alcuna denuncia di violenze da parte della donna, ne’ in passato ne’ di recente. Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Catania sono arrivate ad una svolta, con il fermo della donna, grazie alla collaborazione del reparto Crimini violenti del Ros di Catania e di Palermo e degli specialisti del Ris di Messina. Il sopralluogo della scientifica dei carabinieri ha evidenziato alcune incongruenze rispetto al racconto della donna, che ha infeine confessato di avere colpito alla testa il marito mentre dormiva, fino a spaccargli il cranio. In conferenza stampa il procuratore Patane’ ha lanciato un appello: “Se e’ vero che l’origine dell’omicidio e’ la violenza, il messaggio che deve passare e’ che chi subisce violenze o maltrattamenti deve subito denunciare alle forze dell’ordine.

Omicidio in villa: inquirenti,moglie ha piu’ vergogna che rimorso
“Ha provato piu’ vergogna che rimorso” Vincenzina Ingrassia, la donna di 64 anni che ha confessato di aver ucciso mercoledi’ notte il marito Alfio Longo, 67 anni, nella loro villetta di Biancavilla (Catania). Lo riferiscono in conferenza stampa gli investigatori che in poche ore hanno demolito la versione dell’assassina, quella di una rapina finita male. “La storia raccontata dalla donna, unica testimone, non era quella raccontata dalla scena del crimine”, hanno sottolineato gli inquirenti durante la conferenza stampa.