Catanzaro – Avrebbero utilizzato mezzi e personale dell’amministrazione comunale per finalita’ private. Sono diverse le ipotesi di peculato individuate dalla Procura di Catanzaro a carico di amministratori locali e appartenenti ai vigili urbani del capoluogo. L’ex assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco, avrebbe utilizzato un dipendente comunale, Roberto Politi (anche lui finito sotto indagine) per il disbrigo di pratiche personali. Il dipendente pubblico il 7 marzo 2013 durante gli orari di ufficio avrebbe portato a riparare l’autovettura dell’allora assessore in una concessionaria di Lamezia Terme; il 18 aprile dello stesso anno, invece, sarebbe stato inviato sempre da Lomonaco in un noto bar di via Lucrezia della Valle a ritirare una torta. Infine, un mese dopo, lo stesso dipendente si sarebbe recato in uno studio privato per ritirare un certificato per conto di Lomonaco. Quest’ultimo deve rispondere di peculato anche per l’utilizzo privato del cellulare intestato all’amministrazione comunale. L’ex assessore comunque, e’ scritto nell’avviso di conclusione delle indagini, una volta a conoscenza dell’inchiesta avrebbe provveduto al pagamento delle bollette. Tra le telefonate finite nel mirino anche quelle con una escort. In questo caso Lomonaco deve rispondere anche di induzione indebita a dare o promettere utilita’. Da assessore, infatti, avrebbe abusato del suo ruolo per agevolare il rinnovo della carta di identita’ a una cittadina straniera inducendola “a corrispondergli o comunque promettergli indebitamente una prestazione sessuale, rivolgendole, tra l’altro, frasi del tipo: ma io un bacio da te me l’ aspetto perche’ sto lavorando molto per te”.
L’utilizzo spregiudicato del telefonino di servizio e’ costato un’accusa di peculato anche all’ex assessore Stefania Lo Giudice.
Sotto inchiesta per due ipotesi di peculato anche il tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino. Il 4 luglio 2013 l’ufficiale avrebbe incaricato un vigile, distraendolo cosi’ dal proprio servizio, a condurre l’auto guasta di un dirigente comunale presso un’autofficcina del quartiere Lido. Il 24 marzo 2013, invece, incaricava due vigili a un “servizio di vigilanza notturna nei pressi della funicolare di Catanzaro ove erano parcheggiate, in attesa della partenza per Roma, autovetture di un gruppo di militanti convocati dall’allora assessore regionale e consigliere comunale Domenico Tallini per la partecipazione a una manifestazione di partito. Per tale condotta, peraltro, il Comune veniva a sopportare un esborso per il pagamento di ben 8 ore di lavoro straordinario nei confronti dei due dipendenti”.
Inchiesta “Catanzaropoli”: tra indagati comandante vigili urbani
(Falsita’ ideologica commessa dal pubblico ufficiale, e’ questa l’accusa di cui devono rispondere il comandante dei vigili urbani di Catanzaro Giuseppe Antonio Salerno, il tenente colonnello Salvatore Tarantino e il medico militare Raffaele Luigi Riso. Secondo l’accusa il rinnovo della patente del generale Salerno sarebbe avvenuto senza le obbligatorie visite mediche. In pratica il medico Riso avrebbe attestato “falsamente la condizione dell’idoneita’ fisica del Salerno pur non avendo mai proceduto a una visita. In particolare, Tarantino, previo accordo, si recava dal Riso fornendogli i dati identificativi del Salerno che il medico si limitava a riportare sulla certificazione prodromica al rilascio del rinnovo della patente di guida, senza compiere la minima attivita’ sanitaria idonea a verificare lo stato di salute del richiedente”.
Inchiesta “Catanzaropoli”: Tallini indagato per abuso d’ufficio
Abuso d’ufficio, e’ questa l’accusa di cui deve rispondere il consigliere regionale Domenico Tallini nell’ambito dell’inchiesta “Catanzaropoli”. Secondo i pm Gerardo Dominijanni e Graziella Viscomi l’esponente di Forza Italia, assieme al consigliere comunale Carlo Nistico’ e al tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino al fine di favorire Salvatore Megna titolare di un esercizio commerciale, omettevano di verbalizzare la presenza di violazioni edilizie emerse dopo un sopralluogo nella struttura. In particolare, scrivono i pm, “cio’ avveniva di seguito all’intermediazione di Tarantino edotto dall’attivita’ di verifica da Nistico’ (su impulso del Megna) e successivamente anche dal Tallini. Con tali condotte procuravano un ingiusto vantaggio al Megna consistito nella omessa irrogazione di sanzioni a carico, con ingiusto danno del Comune di Catanzaro in agro del quale le opere non assentite sono state eseguite”.
Inchiesta “Catanzaropoli”: le minacce ad un funzionario comunale
“Ti faccio sapere che dietro l’angolo il cervello scoppia per cui non avendo niente da perdere, non ti lamentare se nu jurnu ti jettu na curteddrata, tantu non ti pago mancu na lira… Vi fazzu sapira ca cu mia va guastastivu”. Sarebbero queste le parole usate dal consigliere comunale di maggioranza Franco Leone nei confronti di un funzionario comunale che nonostante le gravi minacce ha trovato il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’ordine. Estorsione, questa l’accusa ipotizzata dalla Procura nei confronti del politico. Al centro della vicenda le fatture emesse dall’associazione “Artigianando” relative alla manifestazione “Aspettando il Natale, artigiani in piazza”. Secondo l’accusa, le richieste di pagamento erano illegittime “sia in ragione dell’assenza di alcun credito vantato direttamente nei confronti del Comune, giacche’ il credito si riferiva a fatture di un terzo, ed anche atteso che risultava dovuta dall’amministrazione nei confronti dell’associazione solo un contributo pari al 30% delle spese sostenute”.
: la reazione del consigliere Vincenzo Capellupo
“Continua ad emergere – comemnta Capellupo- il torbido al Comune di Catanzaro e le ultime indiscrezioni di stampa danno per l’ennesima volta sostegno alle tante denunce pubbliche fatte in questi anni dall’opposizione di centro sinistra. Lo spaccato che si manifesta è quello di uno squallore che coinvolge politica, amministrazione e cittadini in una logica nella gestione della cosa pubblica evidentemente malata, che provoca solo vantaggi ai singoli e danneggia l’immagine del Capoluogo. Lo ripeto – aggiunge – e lo ripetiamo da mesi tra paralisi amministrativa, rimpasti inutili, problemi etici e giudiziari questa esperienza Abramo è giunta al capolinea ed al Sindaco tocca un ultimo atto di dignità quello di riconoscere il proprio manifesto fallimento e mettere fine all’agonia a cui sta irresponsabilmente sottoponendo Catanzaro. Abramo di dimetta. Ed ai catanzaresi miei concittadini dico per l’ennesima volta quello che in queste ore molti amici mi stanno dicendo e scrivendo: occorre continuare a meravigliarsi per quanto accade e ad indignarsi, diversamente sarebbe la vera sconfitta per la società civile catanzarese e la vera vittoria per chi ci rappresenta così indegnamente”.
Inchiesta “Catanzaropoli”: Giglio, Guerriero, Mercurio desolante quqadro etico
“Ciò che sta emergendo oggi sui siti internet, e domani sarà sulle prime pagine dei giornali regionali e nelle cronache nazionali, appartiene prevalentemente alla sfera giudiziaria, su cui si eserciteranno le opposte ragioni nelle sedi opportune; non possiamo, tuttavia, fare a meno di rimarcare come il nuovo step dell’inchiesta chiamata “Catanzaropoli” ponga questioni di ordine etico e morale, e dimensioni politiche, sulle quali non ci si può esimere dall’intervenire. Molte delle vicende esposte nella comunicazione di fine indagine ai 26 indagati, ai quali auguriamo dal punto di vista umano di potere dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati, aggiungono solo concretezza narrativa a quanto già, dal punto di vista politico e non, abbiamo pubblicamente e ripetutamente portato all’attenzione del Consiglio comunale e dell’opinione pubblica nel corso di questi anni di opposizione del centrosinistra in Consiglio comunale dura, costante, intransigente, e purtroppo troppo spesso isolata. Le questioni ripetutamente poste al Sindaco, che il più delle volte ha scelto la via della non risposta, riguardo un sistema di gestione della amministrazione in cui sono assenti principi di buona amministrazione e principi di carattere etico, venivano affrontati nella fattispecie amministrativa e politica, andandosi a scontrare con i muri di indifferenza di cui questa Città è fin troppo piena. Da anni ripetiamo che l’improvvisazione, l’incompetenza e la faciloneria possono essere cattive consigliere se non supportate da un’idea chiara sulle procedure amministrative e sulla loro coerente traduzione nei fatti. Lo stato gravissimo di malessere che la Città vive non è altro che il frutto di tali deprecabili atteggiamenti, e di una gestione il cui spessore etico è sempre più sotto i piedi. Rimane pressante da parte nostra e, crediamo, della parte più sensibile della opposizione, la richiesta di un chiarimento di ordine politico che non può che avvenire se non nell’Aula consiliare, ridando dignità ad una Istituzione che è sempre più ferita al cuore. Appare comunque fin d’ora evidente come si ponga il problema anche morale di un governo cittadino che è nato sotto cattivi auspici e che rischia seriamente di terminare anche peggio. Per cui, realmente, anche alla luce delle concomitanti e gravi frizioni interne alla maggioranza e alla stessa compagine di giunta, che hanno gettato nella paralisi totale l’attività amministrativa da molti mesi ormai, è doveroso che il sindaco Abramo tragga le necessarie conclusioni e, nell’ammettere il fallimento di un disegno politico e amministrativo, faccia un passo indietro nel rimettere la parola alla volontà dei cittadini”. Lo affrema in una nota congiunta Antonio Giglio, Roberto Guerriero, Enzo Mercurio – Consiglieri comunali Gruppo PSI di Catanzaro.