No Triv: Unione Mediterranea Calabria spinge per referendum

torre-trivellazione

Catanzaro – Unione Mediterranea Calabria lancia un appello ai singoli consiglieri regionali per approvare al più presto possibile la delibera a favore del referendum “NO-TRIV”. Infatti è importantissimo, dati i tempi ristretti, che anche il Consiglio Regionale della Calabria si esprima entro il 22 settembre, così come avverrà in tutte le altre Regioni d’Italia. L’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, l’11 settembre 2015, ha approvato all’unanimità la predisposizione dei quesiti referendari in materia petrolifera, relativi all’art. 35 del decreto sviluppo del 2012 e all’art. 38 del decreto Sblocca Italia. Sarebbe assurdo arrivare in ritardo dopo che tutte le Regioni, anche quelle non toccate direttamente dal problema delle trivellazioni, hanno voluto esprimersi in difesa dei territori e delle proprie scelte autonome strategiche in campo economico e sociale. Ricordiamo che varie Regioni hanno impugnato davanti la Corte Costituzionale il decreto Sblocca Italia, riguardo proprio all’articolo 38 che di fatto esautora le Regioni del potere decisionale e legislativo nelle politiche energetiche. L’articolo 35, comma 1, invece riapre le procedure di diverse istanze di ricerca che erano state precedentemente congelate dal Decreto Prestigiacomo all’interno delle 12 miglia, ossia a ridosso delle coste italiane.
Unione Mediterranea Calabria avvisa i Consiglieri Regionali che non lascerà nulla di intentato nella difesa dei territori e del mari dallo sfruttamento coloniale insensato e devastante delle multinazionali del petrolio, perpetrato con la complicità del Governo italiano che dimostra sempre di più di essere servile agli interessi economici delle lobbies nazionali ed internazionali che considerano il Sud Italia solo come una terra di sfruttamento di risorse e di interramento di rifiuti pericolosi.