Reggio Calabria – I Carabinieri di Plati’, in provincia di Reggio Calabria, hanno arrestato l’88enne Francesco Barbaro, ritenuto esecutore materiale dell’omicidio del brigadiere dell’Arma Antonino Marino, avvenuto a Bovalino Superiore il 9 settembre 1990. Barbaro, considerato esponente di spicco della ‘ndrangheta, raggiunto da un provvedimento di esecuzione pene concorrenti emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, deve scontare l’ergastolo. Il provvedimento scaturisce dal rigetto della Cassazione al ricorso contro la sentenza della Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, nel giugno scorso, che ha condannato a 30 anni Barbaro e Antonio Papalia di 75 anni, rispettivamente ritenuti esecutore materiale e mandante del delitto Marino. Barbaro aveva gia’ subito una condanna a 25 anni di reclusione, per sequestro di persona, e nel suo caso poiche’ concorrono piu’ delitti puniti con non meno di 24 anni, si applica l’ergastolo anziche’ il cumulo giuridico. Il Brigadiere Marino era comandante della Stazione Carabinieri di Plati’, impegnato nel contrasto alla ‘ndrangheta. Fu ucciso durante la festa patronale mentre era in compagnia della famiglia, il killer gli esplose contro una decina di colpi di pistola, approfittando del diversivo offerto dai fuochi pirotecnici, e si dileguo’. La svolta nelle indagini arrivo’ con le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Cuzzola. In appello i due imputati furono assolti, ma la Cassazione rinvio’ il processo a Reggio Calabria. Fondamentali per l’accusa sono state alcune intercettazioni dell’inchiesta “Platino”, sulla ‘ndrangheta in Lombardia, nelle quali si faceva riferimento all’omicidio.