Roma – La raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio in vetro avviati a riciclo in Italia nel 2014 ha raggiunto una media di 29,7 kg intercettati per abitante, con sensibili variazioni nel suo funzionamento tra il Nord, il Centro e il Sud. Proprio quest’ultimo, tuttavia, che fino a pochi anni fa conferiva quantitativi per abitante molto bassi, evidenzia un recupero progressivo tramite l’allargarsi di comportamenti virtuosi ed anche nel 2014, conferma il trend positivo degli ultimi anni, con una crescita di +6,8% rispetto all’anno precedente, che permette di raggiungere una resa media di 19 chilogrammi per abitante l’anno, alla rincorsa dei quasi 30 chilogrammi della media nazionale, che sembrano lontani ma che invece si possono raggiungere, come dimostrano non solo il Comune di Salerno (30 kg/abitante) ma anche la Campania e l’Abruzzo, ed anche superare (Sardegna 40,9 kg/abitante). I dati sono emersi dal convegno di CoReVe (onsorzio recupero vetro) e Anci “Raccolta differenziata del vetro, costo o opportunita’?”. Far crescere la raccolta differenziata laddove ci sono ancora margini e migliorarne la qualita’ puo’ permettere di ottenere grandi benefici ambientali, ma anche economici. Nel 2014 la raccolta differenziata del vetro ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in dicarica pari a quasi 150 milioni di euro e corrisposto direttamente o indirettamente ai Comuni, tramite il sistema CoReVe 56,8 milioni di euro.
Ma si puo’ fare molto di piu’. Il beneficio economico di un comune di 30.000 abitanti che raccoglie circa 15,4 kg/ab anno di vetro e’ di circa 100.000 euro l’anno (contributi CoReVe per il ritiro e avvio a riciclo, oltre al risparmio dello smaltimento in discarica) e potrebbe facilmente raddoppiare se la raccolta fosse pari alla media italiana. Per un comune di 100.000 abitanti, con rese di raccolta in linea con la media nazionale, i benefici arriverebbero a circa 700.000 euro. E’ in questo contesto che si colloca il convegno promosso da CoReVe e dall’Anci per dare informazioni sul riciclo del vetro e su quanto, con metodo e determinazione, si puo’ fare, sottolineando i benefici economici e ambientali di una raccolta differenziata fatta bene. Benefici che sono frutto di corrette scelte organizzative su come fare la raccolta differenziata e di una comunicazione efficace ai cittadini”La raccolta differenziata degli imballaggi in vetro e’ un esempio di gestione intelligente delle risorse del paese. Infatti non solo permette di preservare l’ambiente, rendendo marginale l’uso della discarica per i rifiuti di imballaggi in vetro, ma mette in grado l’industria di risparmiare energia e ridurre le emissioni di gas serra. I numeri della raccolta differenziata del vetro nel sud dell’Italia – ha affermato Franco Grisan, presidente del CoReVe – ci dimostrano che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento: sia per quel che riguarda le quantita’ intercettate che per la qualita’ del materiale raccolto che deve consentire il successivo riciclo. L’obiettivo di questo incontro e’ proprio quello di far emergere proposte e soluzioni concrete per superare le inefficienze e gli ostacoli che penalizzano cittadini e territori del Sud grazie anche alla consapevolezza di quanto e’ gia’ stato fatto finora”. L’Anci – ha dichiarato a sua volta Nicola Nascosti, membro della Commissione Tecnica ANCI-CoReVe – ha sottoscritto il nuovo Accordo con CoReVe che ha due capisaldi: un aumento dei corrispettivi, garantito nei primi due anni eventualmente mediante conguagli e un miglioramento certo della qualita’ della raccolta. La garanzia e’ stata ottenuta nella consapevolezza che i Comuni potrebbero aver bisogno di un po’ di tempo per migliorare l’organizzazione della raccolta differenziata e sviluppare la comunicazione ai cittadini. I dati in nostro possesso testimoniano infatti che il riciclo del vetro sta crescendo anche grazie ai numerosi progetti presentati alla Commissione Tecnica ANCI-CoReVe negli anni scorsi dai Comuni interessati che, oltre a introdurre elementi di novita’ nei sistemi di gestione del recupero dei rifiuti in vetro, hanno contribuito anche ad un maggiore coinvolgimento dell’intera cittadinanza in questi processi virtuosi”.
In Puglia, dove la raccolta media nel 2014 e’ stata pari a 15,4 kg per abitante, circa 4,5 kg in meno rispetto a quella del Sud nel suo complesso, abbiamo situazioni e realta’ molto diverse. In provincia di Lecce si registra una resa di 21,4 kg per abitante, ben al di sopra della media regionale e di quella dell’intero Meridione, mentre nelle province di Foggia o di Taranto, ad esempio, la raccolta del vetro e’, rispettivamente, di 9,1 kg e 8,9 kg per abitante. Il rottame di vetro raccolto, una volta trattato efficacemente e trasformato in Materia Prima Seconda, puo’ essere riciclato nelle vetrerie italiane per la produzione di nuove bottiglie e vasetti per alimenti ed il ciclo puo’ essere ripetuto infinite volte, senza limiti, realizzando appieno quell'”economia circolare”, considerata dall’Europa il pilastro dello sviluppo sostenibile e del futuro modello di crescita dei consumi della nostra societa’. Ma non solo. Aumentare la raccolta differenziata e migliorarne la qualita’ puo’ portare ingenti benefici economici direttamente nelle casse dei comuni, oggi piu’ che mai alla ricerca di risorse per mantenere in equilibrio le proprie finanze. Ma per ottenere questi risultati bisogna fare in modo che bicchieri e oggetti di cristallo, piatti e tazzine di porcellana, o contenitori in pyrex, quando si rompono e vengono buttati non siano mescolati ai rifiuti degli imballaggi in vetro perche’, pur assomigliandogli, sono fatti di materiali diversi ed inquinano la raccolta. Per cui la loro destinazione e’ spesso indicata dai Comuni essere il contenitore dei rifiuti indifferenziati. Solo se la presenza di inquinanti e’ bassa e il vetro non viene frantumato dai compattatori nella raccolta si possono ottenere i migliori risultati economici per i Comuni e di riciclo per il Paese.
A causa della presenza di questi inquinanti, su 1.764.000 tonnellate di vetro proveniente dalla raccolta differenziata nazionale, nel 2014, 149.000 tonnellate sono state scartate e avviate nelle discariche. “E’ importante – ha concluso Grisan – che il Sud acceleri il suo trend di crescita, ma che lo faccia impostando da subito organizzazioni di raccolta che mirino ad un basso livello di materiali inquinanti e che non usino compattatori. In questi sforzi i grandi attori sono i Comuni, ai quali CoReVe dara’ il massimo supporto possibile per il raggiungimento di obiettivi sempre piu’ elevati”.