Prostituzione: blitz polizia a Roma, 4 arresti

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Roma – Gli agenti della squadra mobile della polizia di Roma, in collaborazione con la squadra mobile di Bologna e quella di Napoli, nell’ambito di una piu’ ampia indagine per contrastare il reato di prostituzione minorile, hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal gip presso il Tribunale di Roma. Gli arrestati sono accusati di aver consumato, a Roma, numerosi rapporti sessuali a pagamento con un sedicenne che, avendo alle spalle una situazione familiare disagiata, aveva iniziato a prostituirsi all’eta’ di quattordici anni.

L’indagine, condotta dalla IV sezione della squadra mobile della polizia, specializzata in reati contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha permesso di accertare i ripetuti incontri degli arrestati a scopo sessuale con un giovane allora sedicenne, che si prostituiva in cambio di denaro e altre utilita’. In particolare, l’attivita’ investigativa, corroborata da attivita’ tecnica (analisi tabulati, intercettazioni telefoniche, georeferenziazione delle schede sim e analisi forense di tutti gli apparati elettronici in uso alla persona offesa), testimonianze e diversi servizi di osservazione, ha permesso di appurare che il ragazzino disponeva di una gran quantita’ di telefoni cellulari, computer, apparecchiature elettroniche e, soprattutto, di risorse economiche, parte delle quali pervenute anche tramite versamenti sulla sua poste-pay, proprio come corrispettivo della sua attivita’ di prostituzione. Le indagini sono state avviate sulla base della relazione di un assistente sociale che da anni seguiva il minore, con la quale segnalava alla procura dei minori la probabile attivita’ di prostituzione del ragazzo che offriva prestazioni sessuali in cambio di denaro a uomini adulti conosciuti via web tramite chat. Dall’attivita’ e’ emerso che il minore ha iniziato a prostituirsi all’eta’ di quattordici anni e di aver guadagnato molto soprattutto intorno ai sedici, quando era riuscito a procurarsi della clientela fissa. Secondo quanto appurato dagli investigatori, gli incontri, dai quali otteneva un ricavo di circa 700/800 euro giornaliere, avvenivano in macchina, in albergo e, a volte, anche in appartamento. Solo alcuni dei clienti sono stati riconosciuti dal ragazzo in fotografia, in quanto lo stesso non riusciva a ricordarli tutti perche’, spesso, si trattava di incontri unici, i cui appuntamenti venivano fissati via chat o via telefono. Oltre alle numerose fonti di prova che indicano la chiara consapevolezza dei clienti sulla minore eta’ del ragazzo, vi sono altri elementi a riprova: le fattezze fisiche del minore, il suo adoperare sempre i mezzi pubblici per spostarsi, non disponendo ancora della patente, il dover rientrare a casa, la sera, dal padre per non insospettirlo e, infine, la necessita’ di frequentare alberghi dove non venivano richiesti documenti.