Agricoltura: Cisl, settore strategico per crescita regione

bandiera-cisl-16-07Catanzaro – “Il recupero produttivo dei terreni pubblici incolti o abbandonati e’ un intervento importante e lodevole perche’ realizza contemporaneamente piu’ obiettivi tutti necessari per affrontare e risolvere le emergenze che affliggono la nostra regione. Infatti, c’e’ la necessita’ di porre fine all’abbandono dei terreni incolti, di proprieta’ della Regione e degli altri enti, che possono essere recuperati ad una nuova funzione produttiva o meglio al recupero e/o mantenimento dei prodotti tipici che garantiscono la straordinaria e irripetibile biodiversita’ che si puo’ registrare in Calabria e che puo’ diventare elemento fondamentale per il marketing territoriale”. E’ quanto sostiene la Cisl, in una nota del segretario generale, Paolo Tramonti, e del segretario regionale Mimmo Cubello. “Non di meno – aggiungono – si puo’ dire dell’esigenza di creare nuove opportunita’ lavorative consentendo ai giovani calabresi di poter intraprendere una attivita’ nel settore agricolo anche se non dispongono di un terreno di proprieta’ idoneo allo scopo sia per i primi insediamenti che per dimensionare le aziende e farle competere nel mercato. Altri importanti obiettivi che riteniamo si possano raggiungere con tale intervento e che possiamo inquadrare come parte di una politica piu’ complessiva ed organica a tutela, garanzia e salvaguardia del territorio e del “bene comune terra” dal rischio idrogeologico, come pure di misura idonea e di supporto per evitare e frenare l’abbandono e lo spopolamento delle aree interne”.

“Queste finalita’ – secondo la Cisl – sono lodevoli perche’ consentono quanto descritto con una norma che consente di realizzare questi risultati a costo zero anzi con utili finanziari per gli enti. La presentazione delle proposte di leggi regionali 69 e 74 sulla possibilita’ di incentivare o favorire l’accesso ai giovani nel settore agricolo registra quindi il nostro parere favorevole e devono essere discussi in esame congiunto e trovare una proficua sintesi di merito rispetto a utilizzo corretto del territorio e occupazione. Questa condizione pero’ non deve diventare, come molte volte succede in Calabria, una occasione per una speculazione che rischia di aggravare le disastrate condizioni del territorio con una cementificazione selvaggia e assolutamente non necessaria. Siamo come Cisl sostenitori del “consumo zero” del territorio e quindi del “bene comune terra” che deve restare “bene pubblico non alienabile” e pertanto, su tali terreni, che devono essere concessi in locazione, 20-25 anni rinnovabili, con la destinazione agricola che non puo’ essere modificata per nessun motivo che non sia la attivita’ imprenditoriale agricola e quanto in essa connesso prevedendo come penalita’ la restituzione dell’immobile per danno in caso di inadempienza (diversa destinazione urbanistica). Queste modifiche proporremo al Consiglio regionale”.