‘Ndrangheta:Corbelli a Bindi,Coco’ doveva essere a casa con mamma

corbelli-27Catanzaro – Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, risponde alla Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, dopo il suo intervento di ieri a Cosenza sulla tragica vicenda del piccolo Coco’ Campolongo, il bambino di 3 anni di Cassano ucciso e bruciato insieme al nonno e ad una giovane donna marocchina, il 16 gennaio 2014. “La Presidente Bindi ieri, – dice cOrbelli – parlando a Cosenza della tragica vicenda del piccolo Coco’, non ha detto (probabilmente perche’ ignorava questa circostanza), a proposito degli aspetti da chiarire, la cosa piu’ grave e importante ovvero che il bambino di Cassano sarebbe ancora in vita se avessero accolto i miei appelli quando, dopo aver fatto uscire, Coco’ e la sua mamma, dal carcere di Castrovillari alla vigilia del Natale del 2012, chiedevo di rimandare ai domiciliari Antonia Iannicelli, mamma di Coco’, che era stata di nuovo arrestata, pochi mesi dopo, nell’aprile del 2013, per aver portato mentre era agli arresti a casa il bambino e le due sorelline, Ilenia e Desire’, a vedere il loro papa’, Nicola Campolongo, allora detenuto nel carcere di Catanzaro. Se avessero accolto i miei appelli – dice Corbelli – quel maledetto giorno del gennaio del 2014 il piccolo Coco’ sarebbe stato a casa con la mamma e non invece con il nonno all’appuntamento con la morte! La Presidente Bindi si e’ chiesta perche’ il piccolo non era di nuovo in carcere con la madre. No, Coco’ non doveva ritornare in carcere, doveva restare a casa con la mamma. Coco’ andava tutelato (e in questo modo salvato!) non rimandandolo in carcere(dove nessun bambino deve mai entrare!) ma facendolo restare a casa con la mamma”.