Catanzaro – Agrinsieme e cioe’ il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari italiane ha assunto una posizione di netta e forte contrarieta’ rispetto al via libera dato da Bruxelles all’importazione agevolata sul mercato europeo di 70 mila tonnellate di olio d’oliva provenienti dalla Tunisia per i prossimi due anni. “E’ inammissibile pensare di poter rispondere ad esigenze geopolitiche e strategiche – ha affermato Alberto Statti, coordinatore regionale di Agrinsieme Calabria – svilendo il ruolo, il valore e la qualita’ delle nostre produzioni agricole ed agroalimentari. E’ folle considerare la produzione agricola italiana – ha aggiunto Statti – come merce di scambio a tutela di interessi e prospettive che sono apprezzabili – e cioe’ l’aiuto ed il sostegno alla Tunisia quale compensazione rispetto alle difficolta’ sorte negli ultimi dodici mesi – ma il cui costo non puo’ essere scaricato sulle spalle degli agricoltori. L’olio e’ un prodotto esclusivo e tra le nebbie di Bruxelles si pensa non a tutelare e promuovere la nostra “extra qualita’” ma ad inondare di olio estero i nostri mercati aumentando ed agevolando la capacita’ di penetrazione di altri contesti produttivi. La Tunisia ha gia’ avuto una performance straordinaria di esportazione di olio verso l’Italia in conseguenza del calo produttivo registrato nel nostro Paese nel 2013/2014; ora le agevolazioni previste da Bruxelles renderanno solida questa tendenza e ne aumenteranno le quantita’ complessive. Le 70 mila tonnellate di olio che arriveranno dalla Tunisia avranno precisi effetti: rendere meno agevoli i percorsi delle aziende italiane e calabresi sul mercato europeo, incidere significativamente sui prezzi, svilire anzi offendere l’impegno verso la qualita’ della produzione olivicola nazionale. Naturalmente – ha concluso Statti – ci auguriamo che nel voto in Aula a Strasburgo, ed a dispetto di quanto licenziato in Commissione, si possano introdurre modifiche, correzioni e/o compensazioni che riducano l’impatto di questa ondata di olio tunisino. Per la Calabria, seconda regione produttrice di olio a livello nazionale, e’ una questione di interesse rilevante ed e’ per questo che come coordinamento regionale di Agrinsieme chiediamo al mondo politico ed istituzionale calabrese di aggiungere la propria voce a quella di chi come Agrinsieme – in queste settimane – sta cercando di proteggere l’olivicoltura italiana e calabrese da un danno inestimabile. E’ una questione economica certo, ma anche di dignita’”.