Regione: Biondo (Uil) a Mattarella, lavoro antidoto a mafia

santo-biondo-uil-2707Catanzaro – “Confidiamo nella sua sensibilita’ personale, nella sua lungimiranza politica, nelle sue capacita’ di mediazione, nel suo alto senso delle istituzioni e, con convinzione, le affidiamo il futuro della Calabria, di questo pezzo di Sud che, come scriveva Corrado Alvaro, “occorre essere iniziati per capirla, essere nati per amarla, tanto e’ piena di pietre e di spine”. Cosi’ Il Segretario Generale dell’Uil Calabria, Santo Biondo, si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio mattarella, alla vigilia del suo arrivoi a Catanzaro, dove inaugurera’ la nuova sede della Regione. “L’attesa per il suo arrivo in Calabria – scrive Biondo – agita in noi sentimenti multiformi. Siamo onorati di poterla ospitare, per la prima volta, in questa terra dalle mille contraddizioni, ma popolata di uomini e donne dal grande cuore. Cittadini del Sud come Lei, caro Presidente Mattarella. Famiglie – scrive – che provano a vivere stretti dentro le difficolta’ di un pezzo di Mezzogiorno troppo spesso dimenticato e maltrattato da una classe politica incapace di raccogliere il grido disperato che si leva da queste terre. Gente perbene che viene offesa, quotidianamente, dal malaffare e da una criminalita’ organizzata senza scrupoli. Lei, che ha vissuto sulla sua pelle il dolore lasciato dal cancro mafioso, sa – aggiunge Biondo che la battaglia contro la ‘ndrangheta e’ la priorita’ per ridare una speranza a questa terra e una prospettiva alle sue giovani generazioni. E’ una battaglia di legalita’, nella quale ci trovera’ pronti a fare la nostra parte, che si deve combattere con le armi della giustizia ma anche con quelle della cultura e, soprattutto, con il lavoro”.

Per il segretario della Uil Calabria, “sono troppi gli uomini e le donne calabresi che, ancora oggi, non hanno un’occupazione. La loro liberta’ e dignita’ e’ ristretta, impedita dalla mancanza di una prospettiva. Senza un lavoro e’ sempre piu’ difficile rendersi liberi dai condizionamenti della criminalita’ organizzata e dalle pratiche di illegalita’ in senso generale. La Calabria ha fame di lavoro legale, che puo’ essere generato solo attraverso investimenti pubblici che siano da traino ad investimenti privati, ormai assenti da anni in regione. Come da Lei sottolineato nel discorso di fine anno si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese restera’ indietro”. Le statistiche, con i loro freddi numeri, ci dicono che la forbice fra il Nord ed il Sud del Paese si sta divaricando sempre di piu’. A un Nord ricco, – fa ruilevare – si contrappone un altro pezzo della penisola che non riesce a venire fuori dalle secche di una crisi economica senza precedenti. Trasporti, infrastrutture, servizi, sanita’, istruzione. Non c’e’ un settore che sia all’avanguardia o, quanto meno, portatore di quegli standard propri di un Paese civile. Questa terra, la nostra terra, non riesce piu’ a far crescere quegli anticorpi utili a fermare l’emorragia dei giovani cervelli, non riesce a trattenere le speranze di un futuro diverso e migliore. Questa regione e’ stata tradita dal suo ceto politico e dirigente che, negli anni, e’ parso piu’ attento alla propria rendita di posizione piuttosto che alle istanze del suo territorio”.

“Dalla Calabria si scappa, – lamenta il sindacalista – i suoi ritardi spaventano. In questa regione e’ a rischio la normale convivenza. Davanti a questo stato di fatto, troppo spesso, ci sentiamo disarmati. Siamo, purtroppo, sempre piu’ convinti di essere seduti su di una bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro con una potenza devastante sulla tenuta economica e democratica di questo splendido pezzo della penisola. La totale assenza di lavoro e di un suo regolare mercato , in questi anni, ha penalizzato e, continua a penalizzare ancora oggi, i tanti giovani e disoccupati calabresi. Tutto cio’ a vantaggio di un certo modo di fare politica che ha trovato nelle forme del precariato lavorativo un serbatoio di voti”.
Biondo aggiunge che “non esistono ricette miracolose per far ripartire la Calabria e il Mezzogiorno. E’ possibile pero’ – aggiunge – evitare di ripetere gli errori commessi in passato. Sul piano nazionale con il “Masterplan ” per il Sud si rischia la stessa frammentazione di progetti gia’ vista negli ultimi vent’anni di regionalismo meridionale , se il Sud rappresenta, veramente una risorsa cruciale per il Paese, la risposta ai ritardi del mezzogiorno non puo’ che essere di valenza nazionale con un intervento governativo complessivo e di sistema. In Calabria,purtroppo, si prolunga l’attesa di quella discontinuita’ rispetto alle logiche del passato, che era stata promessa e fino ad oggi non ancora applicata nell’azione del governo regionale. Davanti agli enormi problemi di questa regione, si continua a dare sempre piu’ risposte alle logiche della politica e, sempre meno, alle necessita’ dei calabresi e tra questi, di coloro che vivono in condizioni di estrema poverta’. Per questo abbiamo deciso di consegnare nelle sue mani le nostre preoccupazioni. Per questo abbiamo scelto di affidare alla sua attenzione quella che puo’ essere ormai definita la “vertenza Calabria”. Il lavoro prima di tutto. Solo un’ occupazione stabile, regolare e dignitosa – conclude – puo’ rendere liberi i calabresi da ogni sorta di condizionamento e chiudere la porta alle scorciatoie della criminalita’, del malaffare e della corruzione”.