Trasporti: Uil, Regione apra confronto con le Fs

treno-11-07Catanzaro – “La voglia di una mobilita’ sana e moderna cresce nel Paese, ma in Calabria si scontra con i ritardi, le inefficienze, le distrazioni istituzionali, le errate politiche di sviluppo ed i mancati investimenti” Lo afferma, in una nota, la Uil regionale. “Il treno dei pendolari e’ pronto a ripartire ma l’Italia, – si legge – anche nel settore dei trasporti, appare sempre piu’ divisa, sembra muoversi a due velocita’. La voglia di treni moderni ed efficienti cresce cosi’ come cresce il numero dei viaggiatori. Questi dati, purtroppo, non trovano riscontro nella nostra regione. La Calabria viaggia ancora su binario unico. Trenitalia non investe sulla linea e sul materiale rotabile, l’alta velocita’ si e’ fermata a Napoli e anche se l’arrivo di nuovi treni di nuova generazione, puo’ essere considerato un segnale positivo, da soli non possono bastare a segnare un cambiamento sensibile in questo panorama sconfortante. Serve un piano complessivo regionale, con misure concrete, dirette ad incentivare l’uso del treno e il trasporto pubblico in generale, per andare incontro anche ad aspetti legati alla sicurezza stradale. Il Presidente della Regione – ricorda la il – davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha chiamato in causa le ex Ferrovie dello Stato ree di investire al Sud solo il 12% degli investimenti annui realizzati in Italia. Il presidente della giunta regionale, pero’, ha omesso di dire quali sono gli impegni del suo governo in questo settore. Stando al rapporto “Pendolaria” stilato da Legambiente, infatti, la Calabria e i suoi amministratori regionali negli ultimi anni hanno stanziato “zero euro” per il servizio ferroviario, per il materiale rotabile e nel bilancio regionale non erano stati previsti stanziamenti di sorta. Con il gruppo Fs – scrive la UIl – e’ necessario intervenire con risolutezza per riaprire il confronto con l’azienda e progettare una strategia di investimenti di medio e lungo periodo”.

Sempre a parere della Uil “la voglia di mobilita’ alternativa dei calabresi viene ristretta. Sono ancora i dati forniti dall’associazione ambientalista a rendere l’idea di questo deficit insopportabile. Fra il 2010 e il 2015, in soli cinque anni, in Calabria sono stati effettuati tagli ai servizi ferroviari per oltre il 26%, a fronte di un incremento delle tariffe che ha pesato sulle tasche dei viaggiatori calabresi per oltre il 20%. Mentre crescono i pendolari dalle casse dello Stato non arrivano piu’ fondi.
La tratta ferroviaria ionica – continua la nota – e’ ferma all’intervento dei Borbone e aspetta interventi di ammodernamento capaci di trasformarla nel tratto piu’ meridionale di un corridoio ferroviario che si apre all’Europa, sull’altro versante il doppio binario non accorcia le distanze in spazio e tempo con il resto della nazione. I convogli ferroviari scontano un’eta’ media di ventuno anni, i contratti di servizio sono scaduti e soffrono dei pesanti tagli imposti dalla Regione negli ultimi anni, mentre le corse continuano a diminuire. In questo contesto il trasporto su gomma, portatore di indici di inquinamento piu’ evidenti, fa la voce grossa. Sarebbe auspicabile, invece, un riequilibrio delle percentuali di trasporto su rotaia e su gomma. E’ necessario uno sforzo nel riequilibrare il divario tra Mezzogiorno, la Calabria e resto del Paese, allargatosi ulteriormente nel corso di questo estenuante periodo di crisi economica, che vede fortemente penalizzato sia il trasporto delle merci sia della mobilita’ delle persone. Uno sforzo che deve essere affrontato e sopportato anche dagli inquilini della cittadella regionale. La Calabria non ha bisogno di battaglie di retroguardia. I suoi cittadini aspettano che si realizzi la tanta annunciata rivoluzione amministrativa della Regione. E’ tempo di dimostrare, – cpnclude la Uil – con i fatti e con i fondi, che quanto detto non e’ solo una promessa che non verra’ mai mantenuta”.