Nove persone arrestate nel Reggino dai Carabinieri

Comando-Provinciale-CC-RCReggio Calabria – Prosegue a Reggio Calabria e in provincia l’attivita’ di controllo del territorio da parte dei Carabinieri del Comando provinciale, che negli ultimi due giorni hanno eseguito nove arresti.
A Cosoleto i Carabinieri hanno tratto in arresto Antonio Gangemi, di anni 25 da Oppido Mamertina, per i reati di furto di energia elettrica, concorso nel reato, recidiva, rapina e violenza sessuale di gruppo, in esecuzione all’ordine di espiazione pena, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per fatti commessi in Cosoleto nel 2011.

A Palmi (RC), i Carabinieri hanno tratto in arresto Giuseppe Arcuri, di anni 22, Luigi Carmelitano, di anni 22, e Vincenzo Filippone, di anni 23, tutti di Palmi e già noti alle forze dell’ordine, per i reati di concorso in rapina e violenza sessuale di gruppo, in esecuzione all’ordine di espiazione pena in carcere, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, per fatti commessi in Reggio Calabria nel 2011. Tutti, che dovranno scontrare una pena di poco inferiore ai 5 anni di reclusione,venivano tradotti presso la casa circondariale Palmi.

A Rosarno i Carabinieri hanno tratto in arresto Salvatore Belcastro, di anni 26 di Gioia Tauro, già noto alle forze dell’ordine, in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Reggio Calabria. Il giovane, dovrà espiare la pena di anni 4, mesi 07 e giorni 07 i detenzione carceraria poiché ritenuto responsabile di reati contro la persona ed il patrimonio, commessi in Reggio Calabria nel 2011. Sempre a Rosarno, i Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato Michelangelo Tripodi, di anni 49 già noto alle forze dell’ordine e M. C. di anni 42, entrambi da Rosarno, per il reato di furto aggravato di energia elettrica, poiché, in modo fraudolento, bypassando i rispettivi contatori, tramite allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, con violenza sulle cose, alteravano palesemente il consumo della fornitura energetica delle proprie abitazioni e dei loro adiacenti terreni agricoli.

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