‘Ndrangheta: arrestato, calabresi non pagano discoteca? Li pesto

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Milano – “Prima lo pesto, poi gli do il cocktail e gli dico che lui vale i 5 euro del cocktail”. Cosi’ Ludovico Muscatello, uno dei 28 presunti affiliati alla ‘ndrangheta arrestati stamani, spiega a Vincenzo Micchia, anch’egli finito in carcere, la strategia per risollevare le sorti della discoteca ‘Renoir’ di Cantu’ “in cui gli introiti erano notevolmente inferiori rispetto al numero di ingressi per la presenza di calabresi che consumavano senza pagare”. “‘Lu – cosi’ Micchia si rivolge a Muscatello – io dovrei incassare 10mila euro al mese, coi tuoi paesani, non ne incasso nemmeno due! Vengono, bevono e non pagano”. Poiche’ il danno economico era rilevante, circa 8 milioni al mese, si spiega nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Andrea Ghinetti, il titolare della discoteca chiede l’intervento di Muscatello per “sistemare la cosa”. Allora Muscatello illustra i suoi propositi, spiegando che “con la sua presenza al locale i paesani avrebbero pagato tutti regolarmente e poi aggiunge, rivolgendosi a Micchia: ‘Pagano e stanno zitti che si spaventano…che li vedono deboli…Vice’, si spaventano! Purtroppo o…per fortuna…non lo so! Io sono cresciuto in altre maniere, eeee…a me quello che arriva li’ sotto…prima lo pesto, poi gli do il cocktail e gli dico che lui vale i 5 euro del cocktail!”. L’accusa per gli indagati e’ associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale di droga, usura, estorsione e rapine.