La guerra in Sira nella percezione di Gigliotti

convegno-siriaCatanzaro – La guerra in Siria è stato il tema di fondo di incontro che si è tenuto presso il Palazzo della Provincia di Catanzaro ed organizzato dal movimento “Identità e Tradizionale” in collaborazione con “Cantiere Laboratorio” e la sua organizzazione giovanile “Gioventù Controcorrente” e “Gioventù Nazionale” di Lamezia Terme.
All’incontro, moderato da Simone Grisolia di “Identità Tradizionale”, hanno preso la parola e portato il loro saluto i responsabili: Ettore Scaramuzzino per “Gioventù Controcorrente” e Domenico Mercurio per “Gioventù Nazionale”.
Nell’introduzione, Raffaele Arabia di “Identità Tradizionale” ha posto in evidenza la struttura laica dello Stato Siriano e la sua aggressione esterna guidata e finanziata anche da Paesi occidentali.
Preziosa è stata la testimonianza di Vittorio Gigliotti, membro dell’ “Osservatorio sulle Comunità Cristiane in Medio Oriente” e Presidente di “Cantiere Laboratorio” che, nel settembre scorso, si è recato in Siria e ha partecipato alla “Conferenza Internazionale contro il Terrorismo”, tenutasi a Damasco dal 20 al 24 Settembre 2015 e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di 29 Paesi.
Gigliotti ha fatto presente che “la realtà siriana è ben diversa da come viene presentata dagli organi d’informazione, per lo più allineati, in Occidente”. Inoltre ha avuto modo di far visita ai feriti di guerra all’Ospedale di Damasco ed ai familiari dei caduti; ai luoghi sacri della Città di Maaloula e Sednaya; e raccolto le dichiarazioni e le testimonianze di esponenti della vita politica, militare e sociale siriani.
Gigliotti si è successivamente soffermato sui cinque anni di guerra, dando una chiave di lettura alle motivazioni politiche, economiche e strategiche dell’aggressione alla Repubblica Araba Siriana da parte degli Stati Uniti, dall’Unione Europea, Israele, Turchia, Arabia Saudita e Qatar: “Paesi uniti non da una comune strategia ma dai propri interessi.”.
convegno-siria1“Le primavere arabe – ha detto l’esponente dell’Osservatorio – sono state lo strumento attraverso il quale il Dipartimento degli Stati Uniti, in primis, ha minato dalle fondamenta l’ossatura dei regimi laici del Medio Oriente e del Nord Africa per sostituirli con l’ “Islam politico” dei Fratelli Musulmani che, come abbiamo visto, è fallito sia inTunisia che in Egitto. Alcuni tra i Paesi che hanno sostenuto Daesh, con finanziamento, addestramento ed armi, per abbattere Assad, hanno nel corso di questi anni mutato strategia e posizioni dai sopravvenuti accordi tra USA-Russia e USA-Iran che hanno stravolto i loro piani e i loro interessi.
L’Intervento militare russo, a fianco dell’Esercito Siriano e di Hezbollah, ha di fatto cambiato le sorti del conflitto e posto l’Iran come soggetto protagonista di quell’area, relegando all’angolo la Turchia e l’Arabia Saudita. Nonostante il cessate il fuoco del 27 febbraio 2016, il nord della Siria continua ad essere un campo di battaglia e la caccia all’ISIS ed agli altri gruppi terroristici è sempre aperta. In questo scenario – conclude Gigliotti – si prospetta la nascita di un mini Stato Curdo sul territorio siriano che trova d’accordo, tra gli altri, Francia e Israele, ma non certo la Russia e la stessa Siria. Trecentomila morti, di cui 100mila militari, milioni di profughi, molte città distrutte ed un embargo disumano, non hanno piegato la resistenza di un popolo che, nelle sue differenti comunità etniche e religiose, si è stretto intorno al leggittimo governo in attesa di una pace giusta che dia la speranza di poter vivere come prima della guerra”.