Milano – “Le colpe dei padri non ricadano sui figli, ma ci ha stupito constatare come diversi giovani appartenenti a famiglie mafiose scelgano di laurearsi in farmacia”. A sottolineare la tendenza in atto nel mondo della criminalita’ organizzata e’ il procuratore aggiunto Ilda Boccassini durante la conferenza stampa sull’arresto del direttore delle Poste di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Strangio, accusato di avere impiegato denaro proveniente da attivita’ illecite per l’acquisto di una farmacia in piazza Caiazzo a Milano. Proprio in questo esercizio, sottolinea Boccassini, “lavorano la figlia di Giuseppe Strangio, da poco laureata in Farmacia, il figlio di Giuseppe Calabro’, coinvolto in indagini per sequestro di persona, traffico di droga e altro”. Entrambi non risultano indagati nell’indagine condotta dalla stessa Boccassini affiancata dai pm Paolo Storari e Cecilia Vassena. Non sono gli unici due casi di giovani di famiglie vicine alla ‘ndrangheta che hanno scelto di prendere una laurea in Farmacia. Il pm Storari prova a dare una spiegazione del fenomeno: “La farmacia garantisce un reddito e un posto di lavoro sicuri oltre a una rispettabilita’ sociale”. La farmacia di piazza Caiazzo, comprata nel marzo 2006 da Giuseppe Strangio che ha versato un’ingente somma di denaro, non e’ stata sequestrata. “Per acquistarla – spiegano gli inquirenti – non ha esercitato nessuna pressione illecita, ha solo messo molto denaro”. Strangio e’ stato arrestato su disposizione del gip Cristina Mannocci per l’ipotesi di reato di “impiego in attivita’ economiche o finanziarie di denaro, beni o altre utilita’ provenienti da delitto” (articolo 648 ter), punito in caso di condanna con il carcere da 4 a 12 anni.
‘Ndrangheta: pm, Strangio 20 anni direttore; nessuna segnalazione
“Per 20 anni Giuseppe Strangio e’ stato direttore delle Poste di Siderno, senza che mai da questo ufficio postale partisse la segnalazione di un movimento sospetto. Solo lui ha investito 800mila euro”. Cosi’ il pm Paolo Storari, tra i titolari dell’indagine che ha portato all’arresto, descrive quella che definisce la “gestione disinvolta” dell’ufficio in provincia di Reggio Calabria. Dalle Poste, assicura il procuratore Ilda Boccassini, e’ arrivata “piena collaborazione alle indagini”, anche se l’inchiesta non e’ partita da una denuncia delle Poste. “Siamo arrivati a Strangio – spiegano gli inquirenti – attraverso l’analisi di documenti”. Una sola l’intercettazione significativa nell’ordinanza di custodia cautelare, quella che testimonia la ‘raccomandazione’ da parte di un sindacalista della Cisl a vantaggio di un nipote di Strangio, “assunto presso l’ufficio postale di Mariano Comense”. “In un Paese in cui i giovani pagano un prezzo altissimo alla disoccupazione – afferma Boccassini – questo e’ un episodio che mi indigna”.
‘Ndrangheta: pm, e’ molto interessata alla sanita’ lombarda
“Il mondo della sanita’ e della parasanita’ e’ di grande interesse per la ‘ndrangheta”. Nella conferenza stampa sull’arrresto del direttore dell’Ufficio postale di Siderno (Reggio Calabria), Giuseppe Strangio, gli inquirenti hanno sottolineato l’attenzione che emerge da questa vicenda per l’ambito sanitario da parte delle famiglie criminali. “Qui si possono distribuire favori in ambiti essenziali per la vita delle persone e, inoltre, quel mondo si e’ rivelato un bel trampolino di lancio per fare il salto nella politica”, ha spiegato uno dei titolari dell’inchiesta, il pm Paolo Storari, dopo avere ricordato alcuni arresti significativi in questo senso “che hanno riguardato l’ex direttore sanitario della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco; il medico Vincenzo Giglio condannato in via definitiva nell’inchiesta Valle-Lampada; Francesco Pelle detto ‘Ciccio Pakistan’ arrestato durante la latitanza presso la clinica Maugeri; il medico Gabriele Quattrone che faceva favori alla famiglia Lampada, e (l’ex direttore della Asl di Monza) Pietrogino Pezzano coinvolto nell’indagine ‘Infinito'”.
L’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex consigliere leghista Fabio Rizzi, ha sottolineato Boccassini, “nasce proprio da uno spunto investigativo su Pezzano”. L’indagine che ha portato all’arresto di Strangio e’ nata studiando anche movimenti della famiglia Marando, gia’ appartenente alla ‘locale’ di Volpiano (Torino) che attraverso cospicui traffici di stupefacenti ha incassato miliardi di lire, investiti anche nel settore immobiliare. “Qui – raccontano gli inquirenti – interviene Strangio, perche’ parte di queste somme risultano depositate presso l’ufficio postale di Siderno e sono state in parte utilizzate, per una somma di circa 220mila euro, per acquistare la farmacia ‘Caiazzo’ a Milano”. Giuseppe Strangio, 56enne incensurato, e’ imparentato con i Romeo della ‘ndrina di San Luca (Reggio Calabria). “Gli indagati di questo procedimento – ha spiegato il capo della squadra mobile di Milano Alessandro Giuliano – sono collegati da punto di vista parentale con i Romeo: Strangio e Antonio Romeo detto ‘centocapelli’ hanno sposato due sorelle”.