‘Ndrangheta: 15 arresti in Svizzera

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Ginevra – Quindici persone accusate di essere affiliate alla ‘Ndrangheta sono state arrestate in Svizzera e sono ora in attesa di estradizione in Italia. Lo ha comunicato il ministero della Giustizia elvetico, che ha disposto l’operazione. Sono tutti cittadini italiani dei quali la magistratura italiana aveva chiesto la cattura. Dodici arresti sono stati effettuati nel cantone settentrionale di Thurgau, uno nel confinante cantone di Zurigo e due nel cantone meridionale di Valais. Due degli arrestati sono stati gia’ condannati dal Tribunale di Reggio Calabria a nove anni di reclusione. Tutti sono ritenuti componenti di un gruppo di ‘ndranghetisti che aveva base nella citta’ svizzera di Frauenfeld.

I 12 indagati, tutti italiani, erano gia’ destinatari di decreto di fermo emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Helvetia” condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria nei confronti di 18 presunti affiliati alla ‘ndrangheta, due dei quali gia’ catturati dagli stessi militari dell’Arma il 22 agosto 2014. Tutti e 12 gli indagati sono accusati associazione di tipo mafioso, aggravata dalla transnazionalita’ per aver fatto parte della “societa’ di Frauenfeld”, cittadina svizzera, dipendente dal “crimine” di Polsi con collegamenti con Rosarno e Fabrizia, nel vibonese. Dalle indagini dei Carabinieri sarebbe emersa per la prima volta l’esistenza della “locale” mafiosa di Frauenfeld, che sarebbe stata attiva da ben 40 anni. L’Ufficio Federale di Polizia della Confederazione Svizzera, grazie all’accordo siglato nell’aprile 2013 a Milano un “accordo su indagini collegate tra il Ministero Pubblico della Confederazione Svizzera – Divisione Protezione dello Stato – Reati Speciali e Criminalita’ Organizzata e la Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria”, ha ordinato gli arresti sulla base delle richieste d’estradizione presentate dalle autorita’ italiane. Oggi stesso, su ordine dell’UFG, le autorita’ svizzere sentiranno le persone arrestate per conoscerne il parere in merito alle richieste d’estradizione. Il consenso all’estradizione immediata comportera’ la procedura semplificata, altrimenti l’Ufficio federale di giustizia decidera’ in merito. Oltre agli arrestati sono stati convocati per un interrogatorio altri due indagati, i quali sono naturalizzati e quindi in quanto cittadini svizzeri non possono essere estradati in Italia senza il loro consenso. Stamani, infine, sempre in Svizzera, gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e delle Squadre Mobili di Torino e Verbania, coadiuvati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale, hanno localizzato e catturato in territorio elvetico due latitanti ritenuti esponenti di una cosca operante a Condofuri, in provincia di Reggio Calabria. I due erano latitanti dal 2013 e indagati per associazione mafiosa, riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, poi condannati in primo grado all’esito del giudizio abbreviato per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso.