Confagricoltura Calabria al primo Welfare Index Pmi

Alberto-Statti-PresidenteLamezia Terme – “Rappresentare l’agricoltura italiana, per le sue dimensioni, la sua varietà e lo straordinario patrimonio produttivo, non è certo cosa semplice; rappresentarla nel modo corretto e lontani da cliché superati e stereotipi “caserecci” è poi un impegno quotidiano che richiede passione, competenze, scelte lungimiranti ed un’assoluta consapevolezza sul ruolo e sulla forza economico-occupazionale delle imprese agroalimentari”. Lo affermano in una nota congiunta Fulvia Caligiuri, presidente Confagricoltura Cosenza e Alberto Statti, presidente Confagricoltura Calabria. “Questo – aggiungono – è il senso ed il significato della rappresentanza per Confagricoltura, un’organizzazione che riconosce nell’imprenditore agricolo il protagonista della produzione e persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell’agricoltura e delle imprese agricole”. Caligiuri e Statti , spiegano ancora che “rientra in questo approccio la scelta di dar vita al “Welfare Index PMI” , promosso da Generali Italia, con la partecipazione di Confagricoltura e di Confindustria; si tratta del primo indice di valutazione del livello del welfare aziendale nelle PMI italiane con un’analisi che riguarda ben 2.140 imprese di tutti i settori produttivi”.
“Ieri, a Roma, la presentazione del primo – commentano – rapporto nazionale e siamo decisamente lieti del fatto che tra i tre progetti d’impresa premiati vi sia un’azienda calabrese, la Filiera Madeo che da anni è protagonista, per qualità, competenze produttive e risultati, nel settore agricolo ed agroalimentare calabrese”. Caligiuri e Statti si dicono “doppiamente lieti non solo per lo straordinario riconoscimento ad un’azienda calabrese ma anche e soprattutto perché viene confermata una consolidata ed apprezzabile storia di welfare; le nostre aziende hanno sempre avuto un ruolo ed una funzione sociale a beneficio delle comunità, le imprese agricole sono da sempre “casa” degli imprenditori e dei lavoratori”. Perché spiegano ancora “in molti casi, non solo in senso figurato, sono decine le aziende agricole che favoriscono l’inserimento dei lavoratori anche attraverso la disponibilità di alloggi ed il sostegno quotidiano”. Ed a giudizio due ripresentanti Confagricoltura, “il premio ad un’azienda calabrese, da questo punto di vista, spazza via una narrazione sbagliata e segnata da stereotipi e cioè quella di un triste fenomeno, il caporalato, che viene spesso riferito alla Calabria e ad alcune aree in particolare”. Caligiuri e Statti, infine, mettono in evidenza che “il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori, in agricoltura cosi come in altri settori, è un fenomeno purtroppo diffuso e certo non è confinato ad alcune zone del Paese; occorre – concludono – combatterlo a tutela della dignità dei lavoratori, ma anche per il buon nome della maggioranza delle imprese agricole che con fatica, passione, impegno ed umanità ogni giorno si impegnano nella artepiù essenziale, quella di produrre cibo”.