Appalti pilotati: procura Oristano ordina 17 nuovi arresti

carabinieri-gdf-oristanoOristano – Nuova raffica di arresti nell’inchiesta della procura di Oristano su un sospetto giro di appalti irregolari in Sardegna che nell’aprile dell’anno scorso porto’ in carcere 21 persone tra amministratori locali e professionisti. Questa mattina i militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Oristano e della compagnia carabinieri di Tonara, hanno eseguito altri 17 arresti, di cui 3 in custodia cautelare in carcere, 13 arresti domiciliari e un obbligo di dimora. I provvedimenti restrittivi riguardano esponenti di primo piano della politica regionale, funzionari Anas, imprenditori e professionisti. Al momento, secondo quanto appreso, l’intera operazione ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 95 persone. Le indagini si sono concentrate in particolare su politici e funzionari di enti pubblici che, secondo le accuse, intrattenendo rapporti palesemente illeciti con imprenditori e professionisti avevano ideato ed attuato un consolidato sistema di controllo illecito degli appalti, anche corrompendo pubblici funzionari. Secondo gli investigatori, l’effettiva gestione degli appalti pubblici era rimessa interamente alle scelte di un intermediario-faccendiere, che, grazie alla corruzione dei pubblici ufficiali, sarebbe stato cosi in grado di controllare e indirizzare una buona parte del ciclo economico legato agli appalti pubblici della Regione Sardegna. Per gli inquirenti, questo sistema avrebbe permesso di pilotare gli appalti pubblici dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, aggiudicati rispettivamente per un importo di 70.775.409 euro edi 57.366.243 di euro; turbare le aste per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici nell’area ogliastrina (Tertenia e Tortoli’, quantificabili rispettivamente in circa 16 milioni di euro e 11 milioni di euro), nonche’ assegnare numerosissimi appalti minori per incarichi di progettazione di opere pubbliche e/o consulenze di varia natura.

L’attivita’ investigativa ha permesso di individuare il sistema di pagamento delle tangenti, avvenuto sia in territorio nazionale che all’estero, attraverso modalita’ formalmente lecite. Le indagini hanno dimostrato che le provviste di denaro utili a distribuire tangenti a politici e a funzionari corrotti, originavano dall’emissione di fatture false emesse dal faccendiere nei confronti delle imprese aggiudicatarie degli appalti, o a imprese collegate, con motivazioni varie come lavori e consulenze in territorio nazionale ed estero. Particolarmente abili gli ideatori. Gli investigatori si sarebbero trovati davanti attenti pianificatori delle strategie illecite, che avrebbero operato dietro lo schermo di soggetti economici leciti, in modo tale che da un esame strettamente formale fosse difficile riuscire distinguere le operazioni lecite da quelle illecite, essendo entrambe caratterizzate dalla presenza di tutta la documentazione contabile giustificativa. La ricostruzione degli investigatori e’ stata confermata dalla confessione resa dai rappresentanti legali delle imprese aggiudicatarie di appalti inerenti i lavori del tracciato Sassari-Olbia, i quali, in presenza dei loro difensori, hanno raccontato di avere pagato la somma di 300.000 euro cadauno come prezzo per assicurarsi l’aggiudicazione dell’appalto. In particolare si evidenzia che per un lotto della Sassari-Olbia e’ stato rinvenuto un elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti pagate dagli appaltatori romani, nel quale figurano quali destinatari la sorella e la fidanzata di due politici regionali. Questa interposizione fittizia avrebbe permesso agli associati di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti, permettendo nel contempo ai politici coinvolti di ricevere una retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno. Appare utile evidenziare, scrivono gli investigatori, che era prevista anche una ulteriore tangente per i politici-funzionari pubblici corrotti da 800.000 euro, mascherata con un contratto fittizio per prestazioni professionali di vario genere da rendere nell’abito dell’appalto stesso; contratto utile a conferire apparenza lecita alle successive dazioni a beneficio dei prestanome e dei destinatari effetti delle somme.

Appalti pilotati: tra arrestati esponenti Fi Peru e Stochino
I due politici regionali di spicco arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Oristano per un presunto giro di appalti irregolari in Sardegna sono Antonello Peru e Angelo Stochino, entrambi di Forza Italia. Il primo e’ vice presidente del Consiglio regionale, il secondo e’ un ex consigliere regionale. I due sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione di carabinieri e guardia di finanza che stamane hanno eseguito 17 misure cautelari, 3 della quali in carcere nell’ambito della piu’ vasta inchiesta su presnuti appalti irregolari nota in Sardegna coem “Sindacopoli”.

 

Appalti pilotati: torna in cella ingegnere ritenuto mente sistema
Il terzo finito in carcere, assieme ai due esponenti di Forza Italia, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Oristano su presunti appalti pilotati e’ Salvatore Paolo Pinna, 62 anni, ingegnere di Desulo, rappresentante della societa’ Essepi engineering srl di Nuoro, gia’ arrestato ad aprile dello scorso anno perche’ considerato una delle menti del sistema di affari e tangenti che caratterizza l’inchiesta. Pinna era stato rimesso in liberta’ dopo un periodo di detenzione e ora e’ stato raggiunto dal nuovo provvedimento richiesto dalla Procura di Oristano nell’ambito del capitolo dell’inchiesta apertosi stamane all’alba con un blitz della Guardia di finanza di Oristano e dei carabinieri di Tonara che ha coinvolto anche il vicepresidente del consiglio regionale della Sardegna Antonello Peru, originario di Sorso e l’ex consigliere regionale Angelo Stochino. Secondo il filone dell’inchiesta apertosi oggi Salvatore Paolo Pinna avrebbe svolto l’attivita’ di intermediazione tra politici e funzionari pubblici, ricorrendo anche a tangenti mascherate da consulenze, incarichi professionali (anche per interposta persona), contributi elettorali. In cambio l’ingegnere originario Nuoro avrebbe ottenuto la gestione in prima persona di una cospicua fetta di finanziamenti pubblici erogati sia dalla Regione Sardegna che dallo Stato. In sostanza alle imprese veniva richiesto il pagamento di tangenti per ottenere lavori e parte di questi proventi veniva girato a politici e funzionari pubblici compiacenti.
Appalti pilotati: al centro inchiesta 2 lotti nuova Sassari-Olbia
Sono gli appalti per la nuova strada Sassari-Olbia al centro del nuovo filone dell’indagine della procura di Oristano con 17 arresti eseguiti oggi, tra cui il vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna e un ex componente dell’assemblea sarda. In particolare, nel mirino degli inquirenti sono finiti gli appalti dei lotti 2 e 8 della nuova arteria in costruzione nel Nord Sardegna aggiudicati rispettivamente per 70 milioni 775.409 euro e 57 milioni 366.343 euro. Secondo la procura, inoltre, l’organizzazione composta da tre livelli – al primo i politici, al secondo un faccendiere e al terzo funzionari e amministratori delle stazioni appaltanti – e’ stata in grado non solo di pilotare i due appalti per la Sassari-Olbia (un’opera in dieci lotti il cui costo totale e’ di 930 milioni di euro) ma anche di turbare le aste per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici a Tertenia e Tortoli’, in Ogliastra, quantificabili rispettivamente in circa 16 e 11 milioni di euro. Sempre secondo quanto accertato dagli inquirenti il faccendiere del Nuorese retribuiva politici e funzionari con tangenti mascherate da consulenze, incarichi professionali anche per interposta persona e contributi elettorali. In questo modo avrebbe ottenuto la gestione in prima persona di una “cospicua fetta” di finanziamenti regionali e statali. I rappresentati legali delle imprese aggiudicatarie degli appalti della Sassari-Olbia, in particolare, hanno confessato agli inquirenti di aver pagato due tangenti da 300.000 euro per ciascun lotto. Nell’elenco dei destinatari delle somme ricavate dalle tangenti per la Sassari-Olbia – evidenziano gli inquirenti – figurano quali destinatari la fidanzata e la sorella di due politici regionali. Cio’, scrivono i titolari dell’inchiesta, “avrebbe permesso di dissimulare le tangenti sotto incarichi professionali apparentemente leciti permettendo al contempo ai politici coinvolti di ricevere uan retribuzione illecita di 150.000 euro ciascuno”. Era poi prevista un’altra tangente di 800.000 euro per politici e funzionari “mascherata con un contratto fittizio per prestazione professionali di vario genere” sempre nell’ambito dell’appalto.
Appalti pilotati: inchiesta Aion, Peru arrestato anche nel 2012
Era stato gia’ arrestato nell’agosto del 2012 il vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna Antonello Peru, di Forza Italia, componente della Commissione Urbanistica, Lavori pubblici e Trasporti dell’Assemblea sarda, coinvolto, inoltre, la scorsa estate in altre due inchieste giudiziarie e stamane raggiunto da un nuovo ordine di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Oristano “Sindacopoli”. L’ordine di custodia cautelare nel 2012 era scattato nell’ambito dell’inchiesta Aion, dal nome della Onlus Aion (Associazione italiana operativo neuropsichiatrica), finita sott’indagine della Procura di Sassari che aveva messo sott’accusa il neurologo Giuseppe Dore e ad altre 24 persone per una contestatissima terapia, la neuropsicoanalisi, praticata sui malati di Alzheimer. A Peru si contestava l’abuso d’ufficio: avrebbe preso contatti con l’ex direttore della Asl di Sassari, Marcello Giannico, perche’ venisse assegnata alla Onlus Aion un’ala dell’ospedale di Ittiri. La fase processuale dell’inchiesta dovrebbe riprendere il prossimo 13 aprile. L’estate scorsa, invece, il vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna Antonello Peru era stato raggiunto da un divieto di dimora al suo paese, Sorso, disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sassari Giuseppe Grotteria per un periodo di quattro mesi, divieto revocato dopo un mese. Il provvedimento era scattato in seguito alle indagini sulla ristrutturazione e presunti abusi edilizi nella villa dell’esponente di Forza Italia, posta sotto sequestro preventivo. E sempre l’estate scorsa il vicepresidente del Consiglio regionale, era rimasto coinvolto nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Sassari per presunte irregolarita’ nell’ambito di un concorso pubblico per nove posti di dirigente medico di Ortopedia e Traumatologia all’ospedale civile di Sassari. Antonello Peru si e’ sempre detto estraneo alle contestazioni mosse a suo carico.
Appalti pilotati: Anas, parte civile per la Sassari-Olbia
Anas si costituira’ parte civile nell’eventuale giudizio relativo all’inchiesta “Sindacopoli”, nella quale sono stati coinvolti due suoi funzionari in relazione agli appalti dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, avviati nel 2012 e aggiudicati tra settembre del 2012 e luglio del 2013. Lo rende noto un comunicato dell’Anas che, “nel ringraziare la Procura di Oristano per aver portato alla luce il sistema di controllo illecito degli appalti, messo in atto in danno all’azienda, assicurando alla Guardia di Finanza la massima collaborazione, ha gia’ chiesto e ottenuto gli atti dell’inchiesta dalla Procura di Oristano per valutare l’adozione di provvedimenti disciplinari, eventualmente fino al licenziamento, a carico dei dipendenti implicati”.