Sicurezza: un arresto e quattro denunce nel reggino

comando-provinciale-rc-08Reggio Calabria – Una persona tratta in arresto per detenzione di droga e cinque soggetti denunciati per reati vari è il bilancio di una attività di prevenzione svolta nelle ultime 24 ore dai carabinieri del Comando provincia di Reggio Calabria. A San Ferdinando, i Carabinieri hanno tratto in arresto Umberto Pisciottaro, di anni 48, già noto alle forze dell’ordine, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nel corso di perquisizione personale e domiciliare, i carabinieri hanno rivenuto, abilmente occultati e incellophanati, 10 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino elettronico di precisione, e un taglierino, e materiale vario per il confezionamento delle dosi di stupefacente.
A Scilla, i militari dell’Arma, ad esito di accertamenti, hanno deferito in stato di libertà R.T., di anni 46, e R.G., di anni 34, già noto alle forze dell’ordine, entrambi da Scilla, per il reato di furto aggravato di acqua poiché, tramite la realizzazione di allacci abusivi alla rete idrica comunale, alimentavano le rispettive abitazioni di residenza.
Sempre a Scilla nella frazione Solano, i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà C.A., di anni 81, per i reati di omessa denuncia di materie esplodenti, detenzione abusiva di munizioni e omessa custodia di munizioni poiché, a seguito di perquisizione domiciliare, all’interno di una casa rurale di proprietà del prefato, i militari operanti rinvenivano oltre 200 cartucce a munizionamento spezzato calibro 12 e un barattolo in latta contenente kg. 1,5 circa di polvere da sparo, abusivamente detenute dal predetto. Contestualmenteveniva eseguito il sequestro cautelativo delle armi e munizioni regolarmente denunciate e detenute dal deferito.
A Fiumara, i Carabinieri hanno invece deferito in stato di libertà G.G., di anni 76, per la violazione di norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, poiché, ad esito di controllo delle armi, i militari operanti, riscontravano la detenzione di nr. 14 volatili, appartenenti alla famiglia protetta dei fringillidi, nello specifico “cardellini”, rinchiusi in gabbie.

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