Immigrazione: Truglia(IU), fenomeno riguarda intera Europa

Alex-Truglia-italia-unicaLamezia Terme – “A Lamezia Terme, in particolare, in queste ultime due settimane se ne sta discutendo in modo più approfondito e la cittadinanza si divide tra chi sostiene le ragioni delle proteste da parte degli extracomunitari e chi invece crede che ormai pretendano troppo. Senza voler commentare quanto stato argomento della trasmissione RAI di due domeniche fa e la scorsa ultima condotta da Massimo Giletti (ed il modo in cui è stata trattato), riteniamo che il problema nazionale non può essere affrontato se non partendo anche dal momento in cui questi immigrati sbarcano nel nostro Paese. Necessariamente dovranno essere accolti e ciò avviene all’interno delle varie strutture (gestite non dallo Stato come invece avviene in altri Paesi europei con effetti positivi anche sulla loro spesa in tale settore) presenti su tutto il territorio nazionale”. Lo sostiene Alex Truglia, Coordinatore Provinciale di Catanzaro Italia Unica che prosegue spiegando che “varie indagini svolte in molte di queste sedi hanno fatto riscontrare un ambiente poco rispettosi dei canoni di sanità dal punto di vista igienico-sanitario ed a questo proposito non ci sentiamo onestamente di “condannare” solamente i gestori di questi complessi di accoglienza in quanto, se è vero che chi sbarca in questo Paese, ma è meglio dire in questo continente dato che ci si auspica ormai da troppo tempo si richiede un serio intervento da Bruxelles, cerca “integrazione”, quest’ultima componente di civiltà non può partire se non dalla collaborazione in questi piccoli temi ed il riscontro del famoso ormai fenomeno di “Profugopoli””. E Truglia ricollegandosi “a quanto è accaduto di fronte il Commissariato di P.S. della terza Città della Calabria dove tanti immigrati accolti al C.I.E. “Malgrado tutto” hanno proceduto ad occupare letteralmente il suolo pubblico lungo la strada costringendo le autorità di pubblica sicurezza a chiudere il traffico e creando non pochi disagi ai cittadini, in quanto tale arteria collega inoltre parte della cittadinanza all’ospedale Giovanni Paolo, II, gli stessi richiedono il rilascio della documentazione richiesta per il soggiorno per la quale il decreto legislativo 286/1998, all’articolo 5 comma 9, precisa che “il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro 60 giorni dalla data in cui è stata presentata la domanda, se sussistono i requisiti e le condizioni previsti…”. Quindi Truglia ritiene che “una risposta più celere come legislativamente dettato possa favorire un contrasto sia alle condizioni poco umane in questi centro dove non bastano neanche i posti letto a disposizione per accogliere tutti, sia il fenomeno secondo il quale si lucra sulla vita di queste persone che scappano da situazioni tragiche dalla loro terra natia. Ciò – commenta ancora – tenendo comunque il considerazione che gli uffici preposti fanno già i salti mortali e sono comunque sotto staffati auspicando un intervento di investimento almeno in questo senso da parte del Governo che non badi solo a chiudere (anche dove non dovrebbe!)”. Truglia infine auspica “un intervento da parte degli apparati statali alla lavorazione di tali pratiche ed il ripristino della situazione di normalità in questa Città che non può più tollerare tale situazione che tra l’altro non è la prima volta che si verifica nell’arco di un anno “ed una volta sbloccata la situazione si ritiene necessario un intervento del governo centrale, orientato verso la soluzione di queste situazioni per non permettere altri disaggi agli extracomunitari e ai cittadini Italiani”.