Criminalita’: Gdf Roma sequestra beni per 5 mln al “Marchese”

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Roma – Diciassette beni immobili, 6 auto, due attivita’ commerciali (un noleggio di slot machine e un bed and breakfast), rapporti bancari, postali e assicurativi. E’ un “tesoro” da oltre 5 milioni di euro quello confiscato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma e del Servizio centrale investigazione criminalita’ organizzata al pregiudicato Claudio Cannavo’, 45 anni, e ad alcuni suoi “prestanome”. Nel corso del procedimento di prevenzione, e’ emerso come l’uomo – cui sono stati contestati negli anni reati di vario genere, dalla ricettazione al riciclaggio, dal porto abusivo e detenzione di armi alla rapina, dalle lesioni personali alla tentata violenza sessuale a scopo di rapina, dall’usura all’associazione per delinquere – avesse tentato di occultare la reale titolarita’ delle proprie proprieta’, intestandole, nella maggior parte dei casi, a soggetti di fiducia, con redditi “al limite della soglia d’indigenza”, e al suo ampio entourage, costituito, nel tempo, da ben tre nuclei familiari. Cannavo’ – spiegano i finanzieri impegnati nell’operazione “Il Marchese” – ha tentato di giustificare le rilevanti ed incoerenti disponibilita’ patrimoniali, strumentalmente utilizzando dichiarazioni di soggetti “vicini”, richiamando solo “rapporti occasionali, non documentati, rimessi pertanto a lontani ricordi di amici e conoscenti, in attivita’ peraltro disparate, diverse tra loro”. Le indagini hanno accertato anche i passati rapporti con pregiudicati mafiosi calabresi, documentate da intercettazioni telefoniche in cui Cannavo’ sottolineava, ad esempio, come “… le rapine a Napoli non le sanno fare per niente. Le rapine serie ci vogliono sempre questi di Roma per farle. A Napoli, in Calabria…sono ottusi, non le sanno fare per niente!”. E ancora: “… tutti i piu’ grossi pregiudicati, tutti, li conosco tutti! non e’ che ti dico che ne conosco il 70, l’80%. tutti quanti, tutto il 100%. Tutti!”””.