Appalti truccati: Gdf esegue quattro arresti a Isernia

8279_Foto-gdfIsernia – La Guardia di Finanza di Isernia ha arrestato il sindaco di Forlì del Sannio e tre imprenditori, tra cui il fratello del predetto sindaco.
I provvedimenti, su richiesta di questa Procura della Repubblica, sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Isernia. Sono state sottoposte alle indagini poi 109 imprese sedenti nelle Regioni Molise, Lazio, Abruzzo, Marche, Lombardia, Emilia Romagna e Campania e 144 persone fisiche, a vario titolo segnalate all’Autorita’ Giudiziaria per i reati di turbata liberta’ degli incanti, turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente, corruzione, istigazione alla corruzione e falsita’ ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Unitamente ai succitati soggetti destinatari di misure cautelari verranno notificati avvisi di garanzia agli altri indagati ed invito a rendere interrogatorio nei confronti di otto tecnici comunali, nei cui confronti e’ stata richiesta la misura dell’interdizione dai pubblici uffici Altre misure riguardano un funzionario pubblico, gia’ responsabile dell’Ufficio Fondi Strutturali della Regione Molise, Servizio difesa del suolo, opere idrauliche e marittime – sede di Isernia, nonche’ all’epoca dei fatti sindaco di Acquaviva d’Isernia, destinatario della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio delle funzioni di pubblico ufficio – ed un noto imprenditore della provincia, destinatario dell’obbligo di dimora presso il Comune di residenza.
L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle sotto la direzione della Procura, ha messo in evidenza una commistione politico-gestionale della cosa pubblica riconducibile al funzionario pubblico, il quale, muovendosi a vari livelli, e’ riuscito a creare, nel tempo, una rete di amministratori compiacenti ed “amici” ai quali riservare un trattamento privilegiato nella programmazione regionale per la destinazione dei fondi per il dissesto idrogeologico (e non solo), in forza del doppio ruolo da egli rivestito (funzionario pubblico e sindaco). Egli, infatti, piazzava con disinvoltura incarichi di progettazione di lavori e appalti pubblici per lo piu’ derivanti dai fondi che egli stesso procurava ai vari “sindaci amici”, anche grazie ad influenti contatti capitolini.

Era ben noto all’organizzazione che nel piano Italia Sicura erano stati stanziati 1,7 miliardi di Euro per piu’ di 1.150 interventi. Ed allo stesso tempo il decreto Salva Italia ha innalzato la soglia a ? 5.186.000 per l’utilizzo della procedura negoziata per gli interventi di somma urgenza.
Approfittando di tali circostanze e’ stato fatto uno smodato ed irregolare utilizzo della procedura negoziata a scapito della normale procedura aperta. Ne derivava che l’affidamento dei lavori seguiva un iter del tutto opposto rispetto a quello previsto dalla legge, atteso che spesso i vincitori delle gare risultavano non solo i soggetti prescelti (come ovvio illecitamente) ancor prima dell’attivazione del’iter burocratico, ma anche coloro che hanno fattualmente costruito quella che puo’ definirsi la vera e propria pantomima procedimentale.
Con sorteggi truccati, simulazioni di necessita’ d’urgenza, falsificazione di atti amministrativi e preordinati avvalimenti figuravano sempre le stesse compagini societarie: quelle destinate a vincere, con reciprocita’ di favori, e, ovviamente i competitors di comodo.
La Guardia di Finanza ha accertato che il sistema illecito e’ ben collaudato ed anche quando non riesce a preconfezionarsi l’aggiudicazione del lavoro pubblico, sa trovare agevolmente altre scaltre strade per raggirare la stazione appaltante, quali, per esempio, falsi preventivi da propinare all’Ente, salvo poi richiedere supplementi di corrispettivo a giochi fatti. Vantaggi per tutti insomma! Il funzionario pubblico non ne fa mistero “Io a rotazione faccio lavorare tutti?.”; il sistema, essendoci un accordo a monte, garantiva percentuali di ribasso minime e ben lontane dalle condizioni di mercato sicche’ si potessero creare quelle provvidenze necessarie per accontentare proprio tutti. Pur tuttavia non mancano le polemiche tra i sodali. Un indagato, confidandosi con l’amante, “?a me i grossi non sono mai toccati !!!! quelli sono per?.(omissis)?Ehh! Sono loro che li fanno gli appalti?.mica me li faccio io !!!”.

Determinante anche il ruolo del Sindaco di Forli’ del Sannio che, secondo gli investigatori, ha “alimentato tenacemente l’illecita collaborazione instauratasi con altro imprenditore ed inducendo a delinquere anche il proprio tecnico comunale”.
Complessivamente lo scenario scandagliato dalla Guardia di Finanza ha preso in considerazione 60 appalti per un valore complessivo di 30 milioni di Euro. In ben 47 casi sono emerse condotte atte a turbare le procedure che dovevano aggiudicare appalti per complessivi ? 27.107.751,00 con un corrispondente danno per l’erario quantificabile in ? 5.198.279,00.Le indagini della Gdf hanno interessato ben 23 amministrazioni comunali della provincia di Isernia e Campobasso.