‘Ndrangheta: terreni “espropriati” da clan, 4 arresti nel Reggino

operazione-guardiano1Reggio Calabria  – Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito di un’operazione denominata in codice “Guardiano”. I quattro, raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta della Dda reggina, sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dalle indagini sarebbe emersa l’appartenenza, con ruolo di vertice, di uno degli indagati alla cosca Alvaro di Sinopoli (Rc), detti “carni ‘i cani”. In partivcolare, con l’operazione, sarebbe stata fatta luce sul “sistema di guardiania” che la criminalita’ organizzata avrebbe applicato diffusamente nei territori di competenza a chiunque possedesse un terreno potenzialmente produttivo di reddito. In alcuni casi, grazie alla collaborazione delle vittime dell’estorsione, e’ stato accertato che i proprietari sarebero stati spogliati del bene e costretti a vendere i fondi a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato. I fondi sottratti illecitamente, per una superficie complessiva di oltre 55 ettari e un valore stimato di un milione e mezzo di euro,s ono stati sequestrati.

L’uomo arrestato con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Guardiano e’ il 70enne Nicola Alvaro, gia’ detenuto per altre cause. Per estorsione aggravata dal metodo mafioso sono sate arrestati Grazia Violi, di 68 anni (moglie di Nicola Alvaro); Antonio Alvaro, di 46 anni, e Natale Cutri’, di 48. L’indagine avrebbe fatto emergere come Alvaro non solo era riuscito a imporre la guardiania ad alcuni proprietari terrieri della zona, ma avrebbe anche deciso quando acquistare da loro terreni, e soprattutto il prezzo di vendita. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati terreni per oltre 55 ettari, per un valore stimato di 1,5 milioni di euro.

 

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