Carceri: Radicali fanno visitano al penitenziario di Vibo Valentia

CC-Vibo-ValentiaCosenza – Ieri pomeriggio una delegazione dei Radicali, giusta autorizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, ha fatto una visita ispettiva alla Casa Circondariale di Vibo Valentia. La delegazione, guidata da Emilio Enzo Quintieri, già membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, è stata accolta dal Direttore dell’Istituto Mario Antonio Galati e dal Commissario Domenico Montauro, Comandante di Reparto della Polizia Penitenziaria. Della delegazione facevano parte anche Valentina Moretti, esponente dei Radicali Italiani, Shyama Bokkory, Presidente dell’Associazione Alone Cosenza Onlus e Mediatrice Culturale e Sandro D’Agostino, Avvocato, Presidente del Consiglio Comunale e Segretario del Pd di Tropea.
Il Carcere vibonese, spiegano i Radicali, che era stato già visitato dal radicale Quintieri, nel mese di ottobre 2014, unitamente al Senatore della Repubblica Enrico Buemi del Partito Socialista Italiano, si compone di due padiglioni detentivi, rispettivamente di due e tre piani, con gli uffici e gli spazi comuni ubicati nella parte centrale del corridoio a piano terra.
Al momento della visita, fanno sapere in una nota i Radicali, nella Delegazione-CC-Vibostruttura penitenziaria, a fronte di una capienza regolamentare di 396 posti, vi erano ristrette 380 persone aventi le seguenti posizioni giuridiche : 160 condannati, 91 in attesa di primo giudizio, 79 appellanti, 30 ricorrenti e 20 con posizione mista. I detenuti “comuni”, appartenenti al Circuito della Media Sicurezza sono 139 mentre quelli appartenenti all’Alta Sicurezza e, nello specifico, al sottocircuito “AS3” (criminalità organizzata) sono 241. Gli stranieri sono 37, quasi tutti detenuti per reati comuni. Pochi i tossicodipendenti (13) e pochissimi (2) quelli in terapia metadonica. Solo 57 detenuti hanno la possibilità, con rotazione trimestrale, di poter lavorare alle dirette dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria. Potrebbero essere impiegati altri 4 detenuti ai sensi dell’Art. 21 per attività di manutenzione all’esterno degli spazi detentivi ma a Vibo Valentia non ci sono detenuti che possiedano i requisiti previsti. Per tale motivo, sono stati fatti anche degli interpelli agli altri Istituti Penitenziari, per verificare se ci fosse qualche detenuto interessato ad essere trasferito a Vibo Valentia per essere impiegato in tale attività. Ma nessuno ha presentato la domanda. Quindi, stante l’urgenza di effettuare alcuni lavori esterni, saranno impiegati alcuni detenuti assegnati alla Casa di Reclusione di Laureana di Borrello (Reggio Calabria).
Tra la popolazione detenuta la delegazione, tramite le informazioni fornite, ha rilevato la presenza di detenuti sieropositivi (1), affetti da epatite C (3) e da patologie psichiatriche (11). Non sono stati segnalati detenuti affetti da malattie infettive (tubercolosi, scabbia, etc.) e con problematiche di disabilità motoria.
Recentemente, a causa di sfollamenti da altre Istituti, sono aumentati i detenuti che risiedono fuori dalla Regione Calabria, più che altro appartenenti al circuito dell’Alta Sicurezza (sono 123 i detenuti “non calabresi”, 39 appartenenti alla Media Sicurezza e 84 all’Alta Sicurezza). 210 sono i detenuti che fanno regolarmente i colloqui con i propri familiari (70 della Media Sicurezza e 140 dell’Alta Sicurezza). A breve, per alcuni detenuti, sarà possibile effettuare i colloqui all’aperto nell’area verde che è in fase di ristrutturazione grazie ad un progetto approvato e finanziato dalla Cassa delle Ammende.
La Casa Circondariale di Vibo Valentia viene frequentemente visitata anche dal Magistrato di Sorveglianza di Catanzaro che tiene udienze con i detenuti e visita anche le loro celle così come prevede l’Ordinamento Penitenziario. A tal proposito l’ultima visita è stata effettuata il 23/03/2016.
La delegazione visitante ha accertato che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia non effettua con regolarità le ispezioni igienico – sanitarie all’interno dell’Istituto Penitenziario. Ed infatti, l’ultima ispezione, risulta sia stata effettuata il 16/10/2014 mentre l’Ordinamento Penitenziario prevede che ne venga fatta una ogni semestre.
I detenuti hanno lamentato alcune problematiche alla delegazione che le ha immediatamente girate al Direttore Galati ed al Commissario Montauro, sollecitando interventi risolutori. Tanti detenuti dell’Alta Sicurezza hanno protestato per le recenti disposizioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che prevedono l’aggiunta nei cubicoli della terza branda e nei camerotti della sesta. Numerosi hanno protestato e chiesto di essere sentiti con urgenza dal Magistrato di Sorveglianza.
Nel frattempo, una delle problematiche che era stata segnalata ad altra delegazione radicale, nel corso di una precedente visita ispettiva, è stata risolta. I detenuti avevano segnalato l’eccessivo costo delle telefonate : 90 centesimi al minuto contro gli 11 centesimi pagati in altri Istituti. Il Direttore Galati ha riferito che, all’esito di alcuni accertamenti, le doglianze dei detenuti erano fondate, per cui la spesa per le telefonate è stata adeguata e, probabilmente, si cercherà di restituire i soldi spesi in più dagli stessi.
Per quanto riguarda il personale di Polizia Penitenziaria, 146 sono quelli effettivamente in servizio e 22 quelli impiegati nel Nucleo Traduzioni e Piantonamenti. Altra nota dolente da segnalare è che l’Istituto di Vibo Valentia dovrebbe avere 9 Educatori ed invece ne dispone soltanto 4. Sia la carenza del personale di Polizia Penitenziaria che della professionalità giuridico pedagogica si ripercuote, negativamente, anche sui detenuti.
Domani pomeriggio, alle ore 14,00, la delegazione radicale guidata da Quintieri, si recherà – per una visita ispettiva – presso la Casa Circondariale di Crotone. Mercoledì pomeriggio, durante i solenni festeggiamenti di San Francesco di Paola, i Radicali visiteranno la Casa Circondariale di Paola ove, nella notte, è deceduto in condizioni “poco chiare” un detenuto calabrese, prossimo alla scarcerazione per fine pena.