Depurazione, Ferrara (M5S), “128 i comuni calabresi in infrazione Ue”

conferenza-depurazioneCosenza – “Se nel 2012 erano 18 i Comuni calabresi in infrazione europea per la mala depurazione, nel 2016 siamo a quota 128”. Il dato è solo uno dei tanti aspetti negativi trattati questa mattina dall’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, nel corso di una conferenza stampa a Cosenza. Accanto a lei il portavoce alla Camera Paolo Parentela, Domenico Miceli consigliere comunale di Rende e d il candidato a sindaco di Cosenza Gustavo Coscarelli.
“È un anno ormai che monitoriamo costantemente la situazione dei sistemi depurativi della nostra regione, abbiamo contattato tutti i 128 comuni interessati dalla procedura d’infrazione e di questi solo in 11 hanno risposto alla nostra richiesta di chiarimenti”. Non solo una gestione scellerata dunque, ma si denuncia anche la scarsa trasparenza degli Enti nel fornire informazioni dovute tanto ai cittadini, quanto ad una carica istituzionale che le richiede ufficialmente.
“La Regione – afferma la Ferrara – stanzia solo a giugno 2015, 8 milioni di euro per i comuni costieri, uno dei tanti interventi tampone arrivato fuori tempo massimo. Un intervento emergenziale che alla fine si è spalmato lungo il tempo con 2 proroghe, di cui l’ultima con scadenza giugno 2016, appunto. 114 i comuni costieri che hanno richiesto il finanziamento che va ad aggiungersi agli oltre 200 milioni di euro che dal 2000 la Calabria ha ricevuto per il comparto depurativo. Solo alcuni di questi Comuni rispondono alle nostre sollecitazioni e le risposte sono sconfortanti. Pochissimi quelli che effettivamente dichiarano la conclusione dei lavori di riefficientamento entro i tempi previsti, altri lamentano i soliti ritardi atavici e altri ancora, pur avendo trasmesso correttamente le documentazione richiesta, si sono visti negare il finanziamento”.
Fa un’analisi su quanto fatto anche a livello nazionale Paolo Parentela il quale sottolinea come siano “sempre i cittadini a dover pagare per una gestione politica assolutamente anti economica oltre che decisamente scadente. Un Governo, quello targato Renzi, che blocca addirittura i fondi Cipe destinati alla depurazione perché non è in grado, o non ha la volontà, di approvare un decreto attuativo”.
Il focus sul Consorzio Valle Crati lo fa Domenico Miceli che si scaglia contro l’amministrazione Manna che non controlla la corretta gestione del depuratore consortile né conosce gli atti che il Consorzio sta producendo, pur essendo parte integrante del Cda dello stesso.
Sulla stessa linea di forte critica rispetto alla mala gestione degli impianti è Gustavo Coscarelli.
Non solo proteste. Il Movimento 5 Stelle offre delle proposte di risoluzione: una gestione pubblica del comparto che garantisca i principi di efficacia ed efficienza, assoluta trasparenza nell’uso dei fondi indiretti, monitoraggio costante degli impianti i quali devono essere sottoposti ad un piano speciale di adeguamento oltre che, una necessaria mappatura subacquea per individuare gli scarichi abusivi e non censiti.
Sono solo i cittadini a dover pagare le violazioni portate avanti da chi invece ha gestito il settore fino ad oggi. Non solo in termini economici ma soprattutto in termini di salute pubblica e di mancato sviluppo del territorio.