Lamezia: giornata di formazione Shiatsu e Metodo Louise Hay

Shiatsu-e-Metodo-Louise-HayLamezia Terme- Giornata di formazione “Profili integrati di cura: la comunicazione, lo Shiatsu e il Metodo Hay” presso la sede Anaste a Lamezia Terme. Soddisfatta della giornata Alba Malara, geriatra e Presidente del Comitato Scientifico dell’ Anaste, Associazione Nazionale Strutture Terza Età. Alba Malara, da sempre a sostegno della multidisciplinarietà nella medicina, nello specifico nell’assistenza residenziale delle persone con problemi di demenza e del comportamento, ha dichiarato «L’approccio clinico al paziente anziano va al di là di quello che la medicina tradizionale propone, perché non va ad affrontare malattie che colpiscono un organo o un apparato in un anziano ma costituisce una modalità di studio e di approccio dell’anziano malato, necessario quindi un approccio olistico nella cultura geriatrica». «Per la prima volta l’approccio olistico entra nella formazione delle equipe» ha dichiarato Francesca Liparota, Insegnante Metodo Louise Hay, Coach e Trainer di Programmazione Neuro-Linguistica». Insieme a lei, Renato Zaffina operatore e insegnante Shiatsu, presidente della VIS FISieo, che ha sottolineato «la collaborazione e integrazione fra le due discipline, favorisce una serie di dinamiche, che aiutano i componenti dell’equipe di reparto a collaborare per poter arrivare ad un buon risultato. Scopo finale è quello di creare relazione». L’uso integrato dello Shiatsu e del metodo Louise Hay può quindi risultare utile ad operatori, familiari e tutti coloro che sono interessati ad avere uno strumento in più per la comunicazione con l’anziano affetto da demenza. Si propone come tecnica comunicativa, sia a livello verbale che a livello non verbale, ma anche come un atteggiamento di ascolto empatico, di accoglienza, e di accettazione: si lavora sulla postura, sui gesti, sul tono della voce, sul contatto visivo, allo scopo di contattare quella che è la realtà interiore delle persone anziane, cercando di comprendere i bisogni che stanno dietro ai comportamenti. «Quando un paziente è molto aggressivo o molto apatico, depresso – ha dichiarato Francesca Liparota – e noi riusciamo a farlo sentire accolto, il suo livello di ansia cala, e si riduce conseguentemente il disturbo del comportamento. Altro aspetto fondamentale del metodo proposto, è l’acquisizione di una consapevolezza nel gestire il contatto». Oltre 120 professionisti coinvolti in lavoro di equipe per la prima volta tutti insieme, dal medico allo psicologo all’educatore al fisioterapista all’ operatore socio-sanitario (“O.S.S.”), all’infermiere.