Fondazione Terina: Cisl, incorso un disastro amministrativo

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Catanzaro – “Quello che si sta verificando alla Fondazione Terina e’ un disastro amministrativo che non puo’ essere piu’ taciuto all’opinione pubblica e alle istituzioni”. E’ quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Fisascat Cisl Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, Fortunato Lo Papa in merito alla situazione in cui versano ormai da diversi anni i lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina. “Non bastava – continua il segretario della Fisascat Cisl – il record negativo di tre anni di sistematica inottemperanza da parte della giunta regionale degli obblighi stabiliti dalla legge 24 del 2013, primo tra tutti, quello di riorganizzare e rilanciare la fondazione che, sia ben chiaro, ad oggi e’ l’unico ente in house di ricerca con un patrimonio di macchine e strumentazioni di diverse decine di milioni di euro, un patrimonio che sta marcendo sotto gli occhi miopi della politica regionale. Adesso i lavoratori – aggiunge – stanno tagliando il “traguardo” di 5 stipendi non pagati, con il sesto in via di maturazione. Ai poco lusinghieri record appena citati va aggiunto un silenzio sconcertante da parte del Presidente della regione Calabria, Oliverio a cui abbiamo chiesto un incontro urgente per cercare di risolvere i problemi di un ente che sta morendo nella piu’ totale indifferenza del governo calabrese. Senza contare l’ennesimo commissariamento – sottolinea Lo Papa – segno di una mancanza di idee da parte di chi dovrebbe risolvere un problema la cui soluzione sta nella legge. Accogliamo con “piacere” la mobilitazione politica a sostegno della risoluzione della problematica ma purtroppo l’ultima volta che la Fondazione Terina e’ entrata nell’agenda politica regionale, sia pur per un giorno, e’ stato quando un suo dipendente in preda alla disperazione per l’incertezza in cui versa l’ente ha tentato di togliersi la vita. Spero che questo ente abbandonato dalla giunta non ritornera’ nell’agenda politica del Presidente per fatti simili. Ormai siamo alla disperazione. Non e’ giusto, non e’ civile – conclude Lo Papa – daremo battaglia affinche’ la dignita’ di questi lavoratori venga rispettata”.