‘Ndrangheta: beni per 1 mln sequestrati da Gdf Cosenza

sequestro-patitucciCosenza – Beni immobili e mobili e disponibilita’ finanziarie del valore di un milione di euro sono stati sequestrati dai Finanzieri del comando provinciale di Cosenza a una persona indicata come il “reggente” di una cosca della ‘ndrangheta e a un suo parente che sarebbe associato allo stesso clan. I militari hanno eseguito una misura di prevenzione disposta dal Tribunale di Cosenza su richiesta del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e dalla Dda del capoluogo di regione.
Il sequestro è stato disposto nei confronti di Francesco Patitucci, indicato come esponente di spicco del clan Ruà / Lanzino (Patitucci Francesco) e di un suo parente, Giuseppe De Cicco, indaco come intraneo alla stessa cosca. Il reggente della cosca si trova attualmente detenuto presso la casa circondariale di Terni per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale e sequestro-patitucci1per violazione legge armi. Patitucci è stato già condannato per il delitto di associazione mafiosa e reati connessi con sentenze di primo e secondo grado (divenuta irrevocabile nel 2015) nelle quali veniva condannato per appartenenza all’associazione mafiosa denominata “Lanzino/Rua” e riconosciuto quale “reggente” della consorteria, nonché per la commissione di reati di estorsione e di usura aggravati dall’art. 7 L. 203/91. Il capo clan, riferiscono gli investigatori, era già stato condannato per la partecipazione all’associazione mafiosa denominata “Pino-Sena” con sentenza della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro, divenuta irrevocabile nel 2000. Giuseppe De Cicco, invece, secondo le fiamme gialle, è legato da stretti rapporti di natura familiare con il reggente del sequestro-patitucci2clan ed è indicato come intraneo alla cosca “Ruà-Lanzino”, prevalentemente con compiti riscossione dei proventi dell’usura praticata dal clan. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti nei loro confronti e dei prossimi congiunti avrebbero permesso di appurare, nel periodo 2002 / 2013, una netta sproporzione delle movimentazioni economico finanziarie in uscita (ad esempio, acquisti di immobili) rispetto ai redditi dichiarati, inidonei persino a soddisfare le esigenze primarie di vita. Nello specifico, l’esecuzione del succitato provvedimento ha portato al sequestro dei seguenti beni: 4 fabbricati turistico – residenziali, siti in provincia di Cosenza; una società di capitale, con 10.000 quote sociali, con relativo complesso aziendale operante nel settore delle costruzioni di edifici; un automezzo e diversi rapporti bancari, per un valore complessivo stimato pari a un milione di euro.

 

,