Operazione Focus: 4 persone arrestate nel Reggino dai Carabinieri

posto-blocco-carabinieriReggio Calabria –  Quattro persone arrestate, 15 perquisizioni domiciliari, personali e veicolari, 101 persone e 35 autovetture controllate è il bilancio dell’ultima azione di controllo messa in atto dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, nell’ambito della cosiddetta operazione “Focus ‘ndrangheta”. Sono stati oltre 70 i carabinieri delle Compagnie di Palmi, Gioia Tauro e dalla Tenenza di Rosarno, impegnati nello straordinario monitoraggio del territorio. Le zone interessate dal controllo i comuni di Palmi, Seminara, Gioia Tauro e Rosarno. Le persone tratte in arresto per reati vari sono: Giuseppe Oliveri, di anni 24 di Seminara, Vincenzo Amato, di anni 39 e Giovanni Amato, di anni 59, entrambi di Gioia Tauro e Piotr Szeliga, 38 anni, polacco.

Oliveri, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena della reclusione di anni 2, mesi 7 e giorni 15, in regime di detenzione domiciliare, per i reati di ricettazione e detenzione abusiva di armi, commessi in Seminara nel settembre del 2014.

Gli Amato anche loro già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati in quanto si sarebbero resi responsabili di combustione illecita di materiale solido pericoloso in concorso e resistenza a un pubblico ufficiale, in quanto sorpresi a bruciare un considerevole quantitativo di materiale plastico per estrarne il rame che successivamente caricavano su un camion. Prevenuti, nel tentativo di sottrarsi al controllo, strattonavano e spingevano ripetutamente i militari operanti che riuscivano, comunque, a bloccarli.

Mentre Piotr Szeliga, domiciliato a Rosarno, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena della reclusione di mesi 9 per reati contro il patrimonio commessi in Rosarno.

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