Migranti: sbarco a Reggio Calabria, fermati presunti scafisti

fermo-scafistiReggio Calabria – Due persone sono sate fermate dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria. Si tratterebbe degli scafisti responsabili dello sbarco avvenuto ieri nella citta’ calabrese, dove la nave Vega ha portato 629 migranti e 45 corpi di persone decedute durante il viaggio.
I due uomini fermati sono un marocchino e un siriano, rispettivamente Abdelfatah Azridah di 34 anni e Omar Torki di 30 anni. I particolri dell’operazione sono stati forniti dal procuratore aggiunto di Reggio Gaetano Paci, alla presenza del questore Raffaele Grassi e del capo della mobile Francesco Ratta’, nel corso della conferenza stampa tenuta a mezzogiorno in Questura. All’individuazione degli scafisti – e’ stato spiegato – si giunge tramite un protocollo ormai consolidato. Innanzitutto sono essenziali gli elementi raccolti nell’immediatezza dei fatti dalla Marina Militare. Poi il lavoro degli investigatori si concentra sul racconto dei superstiti, assistiti da interpreti e da psicologi. In questo caso, poi, e’ balzato agli occhi degli investigatori un particolare, che ha solo avvalorato il quadro indiziario. Mentre tutti i migranti sono giunti al porto stremati, in condizioni psicofisiche terribili, uno dei due scafisti, come ha raccontato il capo della Mobile, se ne stava tranquillo disteso su un fianco, per nulla affaticato. Un terzo scafista, invece, sarebbe morto nel naufragio e non si sa se il suo corpo e’ tra i 45 recuperati. Ai due uomini fermati, oltre ai reati di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, e al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, viene anche contestato, per la prima volta a Reggio Calabria, il reato di naufragio: l’imbarcazione si sarebbe inabissata per una fallae sarebbe stata caricata oltre i limiti causando la tragedia.

 

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