Palermo – “Tutto quello che Cosa nostra non controllava direttamente o non riteneva di dover discutere ulteriormente oltre i loro vertici, preferiva accantonarlo subito, pagando il dovuto e levandosi i problemi davanti”. Lo ha detto Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, ex sindaco mafioso di Palermo, al programma “Gli Intoccabili” condotto da Klaus Davi. “Posso rivelare quello che ho vissuto in prima persona ma valeva per tutta l’associazione. Mio padre – ha aggiunto – diceva sempre piuttosto che avere a che fare con gli ndranghetisti e’ meglio pagare, pagare, pagare. Accettiamo le loro condizioni ma non trattiamo. I calabresi erano pericolosi non li voleva al fianco, a nessun tavolo di trattative. Mio padre ne temeva la pericolosita’ non solo famigliare ma anche singola. Ogni singolo calabrese era pericoloso”. Tutto quello che Vito Ciancimino non riusciva a controllare, ha concluso, “gli faceva paura e quindi pagava. Se c’erano dei cointeressi su opere edilizie, ad esempio su appalti legati ai lavori della Salerno Reggio Calabria, pagava il pizzo. La prima quota che doveva eliminare era la loro: ‘Accontentiamo i calabresi e leviamoceli di torno’, diceva”.