Criminalita’: incendio Rosarno; Bova, indignazione e rabbia

bova-arturo-011215Reggio Calabria – “Il perdurare degli episodi criminali che colpiscono rappresentanti delle istituzioni, beni pubblici e privati provoca indignazione e rabbia”. Lo afferma il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova. “La violenza intimidatrice stavolta – dice – ha distrutto gli automezzi di un’impresa impegnata nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei comuni di Rosarno e San Ferdinando, impedendo nei fatti il servizio di raccolta con evidente danno per i cittadini. Venerdi’ 24 giugno ? prosegue Bova – si incontreranno a Polistena alla marcia organizzata dal movimento Avviso Pubblic? migliaia di cittadini ed amministratori locali non solo per protestare fermamente contro la logica e l?agire mafioso, ma per ribadire con forza il rifiuto delle nostre popolazioni contro chi pervicacemente insiste a minacciare, incendiare e talvolta uccidere chi desidera e pretende una vita normale e serena. La Calabria tutta ha bisogno di un nuovo rinascimento ? conclude Bova ? di riprendere il cammino della giustizia sociale e del bene comune marcando le distanze da affaristi di ogni specie e da quanti credono che le istituzioni siano buone solo per fare soldi in maniera illegale facendo così pagare a tutta la popolazione i costi di decisioni scellerate che impinguano le tasche di criminali e di corrotti senza risolvere i problemi”.

Anche il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, condanna “quanto è avvenuto questa notte presso il deposito mezzi di Camassa Ambiente, dove sono stati incendiati i mezzi per la raccolta differenziata dei rifiuti, per i comuni di Cinquefrondi, San Giorgio, Rosarno e San Ferdinando. Un atto – aggiunge – tanto grave quanto vile, che colpisce non solo la società ed i lavoratori, ai quali va tutta la nostra solidarietà, ma colpisce anche i comuni ed i cittadini. Atti criminali e indegni che vanno combattuti con tutte le nostre forze, dobbiamo liberare la nostra terra da chi la violenta e la rende schiava”.