Studente escluso da gita: legale genitori chiede silenzio stampa

togaCatanzaro – “Come difensore dei genitori esercenti la potesta’ sul minore di Soverato escluso dal viaggio di istruzione per essere stato trovato con un preservativo sigillato, intendo chiarire con la presente nota stampa alcuni aspetti importanti di tale vicenda. Allo stato attuale, sarebbe opportuno il silenzio stampa sul caso, perche’ la verita’ dei fatti possa essere accertata nelle sedi istituzionali. Finalita’ esclusiva delle azioni in corso per  la tutela piu’ piena dei diritti del minore, nonche’ la posizione giuridica dei miei assistiti”. E’ quanto scrive l’avvocato Ilenia Alizzi, che aggiunge: “Essendo stato finora massiccio l’intervento dei giornalisti, intendo, per averne ricevuto espresso mandato, esprimere una posizione ufficiale sull’interrogativo che tutti si sono posti: se la spiacevole vicenda che vede coinvolto il minore sia eventualmente addebitabile ad omissioni, commissioni, ritardi, negligenze, colpe od imperizie dell’istituzione scolastica. Sul punto mi preme evidenziare che il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, sulla base di precisa documentazione, s ie’ gia’ espresso con ampiezza, puntualita’ e rigore. Certo e’ che, in conformita’ e nell’ssoluto rispetto delle regole deontologiche della professione forense, mi sono prodigata incessantemente per mantenere l’assoluta riservatezza e continuera’ a farlo. Manifesto, pertanto, – dice – assoluta contrarieta’ a qualsivoglia diffusione di notizie specifiche sullo stato del minore, atteso che, diffondendo dati sensibili sullo stesso, si viola inevitabilmente la Legge sulla Privacy e si finisce col pregiudicare irrimediabilmente la segretezza di dati che, nel caso di specie, devono essere sottoposti in primis al vaglio della magistratura e delle istituzioni preposte alla tutela dei minori. Confido fermamente nell’operato delle Istituzioni che si stanno occupando del caso e per queste ragioni intendo mantenere assoluto riserbo sulla vicenda, a nulla rilevando i processi mediatici, utili solo ad alimentare un mero populismo od un insensato giustizialismo. Chiedo infine il silenzio stampa per svolgere la mia attivita’ professionale solo ed esclusivamente all’interno delle aule del Palazzo di Giustizia. Quando lo riterra’ opportuno, sempre su preciso mandato dei miei assistiti, sara’ mia cura – conclude – nel pieno rispetto del diritto d’informazione costituzionalmente garantito – fornire notizie relative al caso in questione, per la tutela dei diritti dei miei assistiti e, soprattutto, del figlio minore, oltre che per esigenze di rispetto di tutti i soggetti coinvolti”.