Truffe all’Inps: assegno ‘sociale’, 174 denunciati da Gdf Bari

truffe-inps-bari-gdfBari – Attestavano fittiziamente la residenza sul territorio nazionale, mentre erano trasferiti da tempo in altri Paesi. Il loro scopo continuare a beneficiare dell'”assegno sociale” (mediamente 450 euro mensili), spettante agli ultra 65enni residenti e domiciliati in Italia con redditi modesti, La maxi-truffa da 5,6 mln, ai danni dell’Inps e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Bari che ha individuato e denunciato 174 persone risultate falsamente residenti nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani. I dettagli dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa, cui interverra’, tra gli altri, il direttore provinciale dell’INPS di Bari, alle 10.30 presso il Comando Provinciale Bari della Gdf.

I finanzieri, coordinati dalle Procure di Bari e Trani, in collaborazione con i funzionari delle Direzioni Provinciali di Bari e Andria, hanno esteso i controlli a 48 Comuni delle Province di Bari e BAT ed esaminato le posizioni di numerosi percettori dei sussidi. Cosi’ sono state individuate decine di persone risultate essere fittiziamente residenti sul territorio nazionale e che per anni non hanno comunicato l’effettivo luogo di dimora. Una “dimenticanza” questa che ha consentito ai beneficiari, trasferiti da tempo in altri Paesi, di continuare a percepire il sostegno sociale (mediamente 450 euro mensili) spettante agli ultra 65enni residenti e domiciliati in Italia con redditi modesti. I fruitori non piu’ residenti nel nostro Paese, per poter continuare a riscuotere i ratei mensili, si avvalevano della complicita’ di congiunti residenti in Italia, cointestatari o delegati ad operare su conti correnti o libretti di risparmio sui quali confluivano le pensioni erogate dall’INPS. Tra i pensionati anche 100 cittadini extracomunitari che sono stati segnalati alla Questura di Bari per la revoca del permesso di soggiorno. A 47 beneficiari e’ stato contestato l’illecito amministrativo, con sanzioni per oltre 60mila euro, per aver indebitamente percepito importi inferiori a 4mila euro. Variegata la casistica che gli investigatori hanno incrociato nelle indagini. Un’anziana signora utilizzava le somme indebitamente riscosse per trascorrere piacevoli periodi di vacanza in alcune localita’ europee. Persino tre pensionati defunti da tempo usufruivano dell’assegno mensile. I figli continuavano a percepire da diversi anni le somme non dovute, “omettendo” la prevista comunicazione della dipartita dei propri cari all’Istituto erogatore. Complessivamente sono scattate 174 denunce per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, falsita’ ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le Direzioni Provinciali dell’Inps di Bari e Andria hanno disposto la revoca e, nei casi meno gravi, la sospensione dell’erogazione delle prestazioni sociali, richiedendo nel contempo ai “finti residenti” la restituzione delle somme indebitamente percepite. I risultati dell’attivita’ investigativa consentiranno un risparmio annuo per le casse dell’Istituto di Previdenza di circa 1,7 milioni.

A 47 beneficiari e’ stato contestato l’illecito amministrativo, con sanzioni per oltre 60mila euro, per aver indebitamente percepito importi inferiori a 4mila euro. Variegata la casistica che gli investigatori hanno incrociato nelle indagini. Un’anziana signora utilizzava le somme indebitamente riscosse per trascorrere piacevoli periodi di vacanza in alcune localita’ europee. Persino tre pensionati defunti da tempo usufruivano dell’assegno mensile. I figli continuavano a percepire da diversi anni le somme non dovute, “omettendo” la prevista comunicazione della dipartita dei propri cari all’Istituto erogatore. Complessivamente sono scattate 174 denunce per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, falsita’ ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le Direzioni Provinciali dell’Inps di Bari e Andria hanno disposto la revoca e, nei casi meno gravi, la sospensione dell’erogazione delle prestazioni sociali, richiedendo nel contempo ai “finti residenti” la restituzione delle somme indebitamente percepite. I risultati dell’attivita’ investigativa consentiranno un risparmio annuo per le casse dell’Istituto di Previdenza di circa 1,7 milioni.