‘Ndrangheta: comitato per gli “affari”, ex senatore tra fermati

operazione-ReghionReggio Calabria – Un “comitato d’affari” in grado di gestire la macchina amministrativa comunale nell’interessa della ‘ndrangheta. Stamani all’alba e’ scattata l’operazione Reghion, condotta dai Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina. Con l’accusa a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, turbata liberta’ degli incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilita’, intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso, i Carabinieri hanno fermato dieci persone, tra cui funzionari e dirigenti del Comune di Reggio Calabria. I fermati sono Domenico Barbieri di 52 anni; Vincenzo Carmine Barbieri di 54 anni, Antonio Franco Cammera di 56 anni, Marcello Cammera di 60 anni (dirigente del settore cultura-turismo-istruzione e sport del comune di Reggio Calabria, all’epoca delle indagini dirigente del settore servizi tecnici); Bruno Fortugno di 62 anni (funzionario del settore servizi tecnici e alta professionalita’ per il servizio idrico integrato del comune reggino); Domenico Kappler di 56 anni, ex senatore di An; Sergio Lucianetti di 70 anni; L.P. di 44 anni; Alberto Scambia di 66 anni e Mario Scambia di 76 anni. Inoltre sono state sequestrate 14 societa’ e due esercizi pubblici.
L’indagine, battezzata col nome greco della citta’ di Reggio Calabria, vede l’avvocato Paolo Romeo in posizione di vertice nel comitato d’affari capace di gestire la macchina amministrativa comunale nell’interesse della ‘ndrangheta. Romeo, che in passato ha scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, recentemente e’ stato coinvolto nell’operazione Fata Morgana. Altro elemento di vertice del comitato sarebbe secondo l’accusa l’architetto Marcello Cammera, cui viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa poiche’ le sue condotte si sarebbero concretizzate in una serie di azioni al fine di permettere a imprese mafiose di ottenere appalti, aggirando o eludendo la normativa antimafia. Secondo l’accusa l’architetto sarebbe stato capace di creare artatamente degli stati di necessita’ e urgenza che finivano con l’assecondare il piano criminale. Tra le tante opere pubbliche oggetto dell’indagine figura l’aggiudicazione della gara d’appalto pubblico integrato per il completamento e l’ottimizzazione del sistema di depurazione delle acque e la gestione delle risorse idriche in citta’.

‘Ndrangheta: procuratore Reggio, “cosi’ si infiltrano i clan”
“Oggi abbiamo evidenziato un segmento dimostrativo di quanto quella rete associativa, mafiosa, segreta, che opera nella Cafiero-de-Raho-17-06provincia di Reggio Calabria riesca a condizionare e a infiltrare le pubbliche amministrazioni”. Lo ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, commentando l’indagine “Reghion” condotta dal Reparto operativo dei Carabinieri di Reggio Calabria, che ha condotto al fermo di dieci persone, tra cui funzionari e dipendenti comunali, che avrebbero creato un comitato d’affari per favorire la ‘ndrangheta nell’aggiudicazione di appalti pubblici. “In questo caso – ha proseguito il procuratore – per condizionare il comune di Reggio Calabria nella parte che riguarda quella burocrazia che, si e’ sempre detto, dev’essere probabilmente affrontata laddove c’e’ un problema di inquinamento dell’ente. Il piu’ delle volte lo scioglimento riguarda la parte elettiva, non anche la parte della burocrazia, che finisce per essere quella che crea maggiori difficolta’ ed e’ in grado di stringere maggiori rapporti con il tessuto criminale locale. L’indagine – ha aggiunto Cafiero de Raho – comincia quando il Comune era commissariato, ma gia’ allora si aveva la netta sensazione che i commissari prefettizi fossero distanti rispetto a quei dirigenti amministrativi che certamente destavano sospetti, e anche per i commissari prefettizi e’ stato molto difficile operare a Reggio Calabria, laddove il dirigente del settore lavori pubblici era una persona che si muoveva con rapporti che oggi soltanto abbiamo potuto vedere quali fossero”.

‘Ndrangheta: sindaco Reggio Calabria, “spaccato inquietante”
“Ringrazio le forze dell’ordine e la Procura di Reggio Calabria per l’importante operazione odierna che consente di fare luce su uno falcomata-04-09spaccato inquietante di una parte della burocrazia comunale, attenzionando fatti che, stando a quanto emerso dal quadro ricostruito dalle indagini, riguardano la gestione di importanti risorse pubbliche”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata’ commentando l’indagine Reghion, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura di Reggio Calabria. “Nelle scorse settimane – ha aggiunto il Sindaco di Reggio Calabria – nel corso del consiglio comunale aperto sulla legalita’ e sugli amministratori sotto tiro, ho sottolineato la necessita’ di riformare la legge sullo scioglimento degli Enti locali che, ad oggi, non si occupa della parte burocratica delle pubbliche amministrazioni”. Falcomata’, inoltre, ha ricordato che mesi fa la sua giunta aveva deliberato la rotazione totale dei dirigenti, e che su proposta dell’assessore alla legalita’, Giovanni Muraca, erano state azzerate tutte le nomine dei responsabili unici dei procedimenti decise negli anni passati. “Un meccanismo – ha commentato il sindaco Falcomata’ – che ha consentito una pulizia generale nell’apparato burocratico. Nei mesi scorsi, poi, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici, la Giunta ha approvato altri importanti provvedimenti a sostegno degli imprenditori vessati da racket e criminalita’ organizzata, istituendo short list per la partecipazione agli appalti pubblici comunali, ed un nuovo regolamento e nuove graduatorie per i lavori pubblici e privati dentro i cimiteri” Falcomata’, infine ha sottolineato il bisogno di incentivare le possibilita’ che la legge consente, come l’uso di funzionari ex articolo 145, provenienti da altri Enti. “Oggi – ha concluso – la situazione si e’ oltremodo complicata e urgono misure straordinarie per aumentare, sul piano della quantita’ e della qualita’, le risorse umane a disposizione del Comune e consentire ai tanti funzionari e dirigenti onesti, che operano quotidianamente per il bene dei cittadini, di continuare a lavorare in serenita’”.
‘Ndrangheta: Bindi, bene forze ordine per operazione Reghion
“Ringrazio la DDA di Reggio Calabria e il Comando provinciale dei bindi-cz-22carabinieri per questa importante indagine che aiuta a fare pulizia e a recidere le connessioni tra le istituzioni pubbliche e la criminalita’ organizzata”. Cosi’ la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi sull’operazione Reghion. “Fin dalle prime missioni a Reggio Calabria la nostra Commissione, sulla base della relazione prefettizia che aveva portato allo scioglimento del Comune e di numerose audizioni, aveva chiesto ai responsabili della gestione straordinaria di intervenire sulle posizioni di potere di alcuni funzionari e dirigenti, tra cui Marcello Cammera, che con i loro comportamenti opachi avevano aperto varchi alle imprese contigue agli ambienti mafiosi”.

‘Ndrangheta: “Reghion”, sospesi dipendenti comunali coinvolti
L’amministrazione comunale di Reggio Calabria, a seguito del fermo di funzionari e dirigenti nell’ambito dell’odierna indagine “Reghion”, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica, ha proceduto alla sospensione immediata dal servizio con privazione della retribuzione per i dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta.

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