Turismo: ricetta Enit, nuovi mercati e occhio a sostenibilita’

turisti-8Roma – Attrarre piu’ turisti ma soprattutto convincerli a restare piu’ a lungo in Italia, facendoli spendere di piu’ e portandoli anche nei centri ‘minori’, con un occhio di riguardo alla sostenibilita’. Puntare ai nuovi mercati, soprattutto asiatici, e porre un forte accento sulla strategia digitale. Sono questi gli obiettivi strategici dell’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Nella sua nuova veste e composizione, dopo la riforma che l’ha alleggerita, l’ente con i suoi vertici si e’ presentato per spiegare il piano triennale 2016-2018 messo a punto per rilanciare il turismo in Italia. “L’Enit non ha chiuso e siamo ancora qui”, ha voluto sottolineare la presidente dell’Agenzia, Evelina Christillin. “Ci siamo battuti con difficolta’ burocratiche, finanziarie, di assetto”, ha aggiunto, ricordando che “e’ in corso un processo di trasformazione”, un “percorso tormentato” ma si “sta cominciando a vedere la luce”. In questi mesi, si e’ lavorato per “riconquistare la fiducia, a cominciare dalle Regioni”. A questo proposito, il 27 luglio si riunira’ per la prima volta il Consiglio federale, rappresentativo delle Agenzie Regionali per il Turismo, con funzioni progettuali e consultive. Un modo per Enit e Regioni di presentarsi insieme in maniera coordinata e piu’ razionale sui mercati esteri. “Speriamo di essere cabina di regia, una forza propulsiva”, ha auspicato la Christillin, perche’ “senza le Regioni non siamo in grado di fare niente”.
Non mancano poi i progetti comuni con le associazioni di categoria. “Puntiamo a valorizzare i siti meno noti, i sentieri meno battuti”, promuovendo “il turismo sostenibile”. In quest’ottica, si inseriscono i due protocolli d’intesa firmati oggi dalla presidente con i ‘Borghi piu’ belli d’Italia’ e ‘l’Associazione Citta’ e Siti Patrimonio Mondiale Unesco’.

Il primo obiettivo strategico, ha sottolineato da parte sua il consigliere Fabio Maria Lazzerini, e’ “aumentare la spesa media: se si guarda ai numeri, in Italia nel 2015 ci sono stati 50,9 milioni di arrivi per una spesa di 35.765 milioni di euro. Molti di questi turisti arrivano dall’Europa, un turismo di prossimita’ importante che pero’ non e’ altrettanto importante per gli introiti. La nostra spesa media e’ piu’ bassa di Francia e Spagna, cosi’ come il numero di notti”. Ugualmente importante e’ modificare il mix di turisti, promuovendo la sostenibilita’ e indirizzando i flussi verso “le destinazioni ‘minori’, che minori non sono. Un esempio sono le Terme di Diocleziano, una meta minore in pieno centro a Roma: nonostante il sito sia in una capitale piena di turisti, non ci va quasi nessuno”. Nove le macroaree sulle quali si concentrera’ l’azione dell’Enit: natura, aree protette e paesaggi naturali; borghi e patrimonio immateriale; cultura diffusa, poli museali minori e spettacolo; cammini e itinerari religiosi; food e itinerari del gusto; lusso; Mice; salute e benessere della persona; sport e grandi eventi. Tra i partner, “da tempo abbiamo una partnership con la Farnesina, e vogliamo stringerla sempre di piu'”, ha sostenuto Lazzerini, citando anche il ministero dei Beni Culturali, la Regione Lombardia e l’avvio di una collaborazione con il ministero delle Politiche Agricole.
Centrale in questa strategia e’ il rapporto con le Regioni. “Sono tante le cose che possiamo fare insieme”, ha assicurato Lazzerini, sottolineando che “la prossimita’ al territorio e’ fondamentale per soddisfare le aspettative. Non dobbiamo solo attrarre i turisti ma anche farli tornare”. Nascono da qui i progetti interregionali d’eccellenza, messi a punto dalle Regioni e di cui Enit si fa promotrice, non solo su scala nazionale ma anche europea, come dimostra per esempio l’iniziativa “Eden – Destinazioni di eccellenza, di cui siamo leader”.
Allargando lo sguardo sul mondo, colpisce lo spostamento del baricentro economico. Se prima girava quasi tutto tra Vecchio e Nuovo Mondo, ora si sta spostando sempre piu’ verso est, con la Cina come epicentro previsto per il 2050. E anche l’attenzione e la promozione turistica deve fare altrettanto. Ne e’ consapevole l’Enit, decisa a riorientare la sua rete di filiali all’estero, concentrate al momento soprattutto in Europa, Nord e Sud America ma “quasi inesistenti nei Paesi asiatici”. Al contrario, “e’ proprio li’ che abbiamo bisogno di sviluppare” la presenza. Tra le ipotesi di nuove aperture, ci sono Shanghai, Bangkok e Citta’ del Messico, oltre ad Amsterdam, Berlino, Monaco di Baviera e Varsavia. Forte accento anche sulla strategia digitale dell’Enit, con una maggiore integrazione dei vari strumenti dell’ecosistema digitale per promuovere al meglio il Paese, dando visibilita’ ai contenuti degli utenti e coordinando le tante iniziative nate per valorizzare il brand Italia. “Un brand – ha ricordato Lazzerini – che vale tantissimo e dobbiamo preservare”. E proprio sul brand ha voluto porre l’accento Dorina Bianchi, sottosegretario al Mibact con delega al Turismo, sottolineando che “l’Enit completamente rinnovata sara’ una risorsa fondamentale per la promozione del ‘brand Italia’ all’estero”. Il governo, ha aggiunto, ha puntato sull’Enit, che “non solo non chiudiamo ma anzi per il quale abbiamo stanziato 10 milioni di euro e al momento della firma della convenzione con il Mibact avra’ altri 84 milioni di euro a disposizione”. “Vogliamo che sia il braccio operativo che rafforzi il brand Italia, in stretta collaborazione con Regioni e ministero”. “Il turismo per il governo e’ un asset fondamentale per il rilancio del Paese e in quest’ottica rientra il nuovo ruolo dell’Enit”, divenuto “anche piu’ snello sul piano operativo grazie a una governance proveniente dal mondo privato”.