Scontro treni: vescovo, per troppi anni Sud periferia d’Italia

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Andria – “Come Cristo sulla croce anche noi dinanzi a tanto dolore abbiamo l’impressione di essere soli e ci sentiamo turbati dal silenzio di Dio. Ma sappiamo che quel silenzio duro’ solo tre giorni poi ci fu la Resurrezione”. Sono le prime parole dell’omelia del vescovo di Andria mons. Luigi Mansi, dinanzi ai feretri delle vittime dello scontro tra treni di martedi’ scorso. “Noi dopo 3 giorni celebriamo i funerali con cristiana pieta’ e fede e attendiamo fiduciosi il compimento delle tue promesse – ha proseguito – siamo convinti che pero’ il tuo silenzio o Dio, ci costringe a scendere in noi stessi ascoltando a voce delle nostre coscienze. Non sono normali quelle prassi di vita e di gestione dell’economia dove non si pensa mai alla vita delle persone ma ad ottusi calcoli di interesse. Con tante inadempienze nei confronti del proprio dovere verso i diritti di tutti, delle persone senza distinzioni, a cominciare dai piu’ deboli”. Facendo quindi riferimento alle parole di Papa Francesco ha parlato delle periferie e di “questa provincia del lontano Sud”, “per tanti, troppi anni le nostre terre sono state considerate, e forse lo sono ancora oggi, le periferie di tutta l’Italia”. Infine, dopo un accenno alla solidarieta’ dimostrata da tanti in queste difficili giornate mons, Mansi ha concluso “ascolta o Padre la voce del nostro dolore, ascolta o Padre lo sfogo della nostra rabbia, asciuga o Padre le lacrime i quanti sono nella tristezza e vieni in nostro soccorso”.