Anas: Armani, parte gara per riqualificare 30 case cantoniere

case-cantoniereRoma – Parte il progetto pilota di riqualificazione e valorizzazione delle case cantoniere dell’Anas: e’ stato presentato il bando di gara per i primi 30 immobili destinati a diventare alberghi, ristoranti e punti di informazione turistica. Il progetto, è il risultato di una forte collaborazione tra Anas, Agenzia del Demanio, Ministero per i Beni Culturali e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e prevede che queste infrastrutture storiche un tempo a servizio delle vie di comunicazione diventino luogo di informazione turistica e promozione territoriale, recuperando anche la loro originaria funzione di assistenza al cliente stradale.

“Il progetto di riqualificazione delle case cantoniere – ha spiegato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – rappresenta un modello innovativo di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente, che sviluppa attivita’ di networking e valorizza gli asset immobiliari dell’azienda. Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire da quello in corso, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a preservarlo nel tempo, sostenendo l’identita’ locale e creando al contempo occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo per il territorio”. “Io – ha aggiunto il top manager conversando con i giornalisti – non credo molto nella vendita del patrimonio pubblico visto che lo Stato si e’ rivelato spesso un pessimo venditore”.

Nel sottolineare la valenza in termini di immagine delle case cantoniere, simbolo dell’Anas, Armani ha fatto presente che il bando riguarda un progetto pilota destinato a essere esteso a gran parte delle 1.200 case cantoniere dell’Anas. Per valorizzare l’intera rete sarebbero necessari 300 milioni e per questo l’Anas cerca risorse e investimenti perche’ , ha sottolineato, “un progetto per funzionare deve autofinanziarsi”. “Utilizzare la Leva del riuso per rigenerare il nostro patrimonio immobiliare – ha dichiarato Roberto Reggi, direttore generale dell’Agenzia del Demanio – e’ un’occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico. Su questo fronte sono numerose le iniziative che l’Agenzia del demanio ha avviato per il recupero dei beni pubblici. Con il progetto delle case cantoniere si apriranno spazi di accoglienza e vivibilita’ in immobili oggi in disuso, lungo i piu’ suggestivi percorsi religiosi, turistici e naturalistici del nostro Paese”. I principali obiettivi del progetto pilota sono aumentare i servizi al cliente stradale, promuovere l’identita’ territoriale e le unicita’ del patrimonio locale, coinvolgendo altre realta’ esistenti, creare occupazione e nuova imprenditoria. Il bando di gara per mettere sul mercato, in regime di concessione, le prime 30 case cantoniere sulla rete stradale Anas e’ una tappa fondamentale del progetto di riqualificazione degli immobili ed e’ frutto della collaborazione tra Anas, Ministero per i Beni Culturali, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Agenzia del Demanio che lo scorso dicembre 2015 avevano sottoscritto un Protocollo d’intesa per la valorizzazione delle case cantoniere. A tale scopo un tavolo tecnico composto dai firmatari ha lavorato in questi mesi per definire le modalita’ per rendere operativo il progetto e lo standard di servizi che ciascuna casa cantoniera dovra’ offrire al cliente stradale, assicurando cosi’ la massima uniformita’ alla rete e conservando al tempo stesso un forte elemento identitario. Sono entrate a far parte di questa prima fase del progetto di riqualificazione quelle case che, anche grazie alla collocazione geografica, hanno potenzialita’ per sviluppare servizi sinergici con i piani di valorizzazione turistico-culturale del territorio. Le case nate nel 1830, caratterizzate da quel colore rosso pompeiano che le ha rese celebri e riconoscibili nel tempo, diventeranno alberghi, ristoranti, bar e punti di informazione, restando un punto di riferimento importante a sostegno degli automobilisti.
“L’obiettivo del progetto pilota – spiega una nota – e’, infatti, quello di aumentare i servizi al cliente stradale, sviluppando un brand associabile a concetti di autenticita’, genuinita’ e legame con il territorio, con grande attenzione alla sostenibilita’ ambientale, all’efficienza energetica, alla sicurezza e all’innovazione tecnologica delle infrastrutture. E ancora: promuovere l’identita’ territoriale evidenziando le unicita’ del patrimonio locale. Le nuove attivita’ imprenditoriali saranno lo strumento per far conoscere e apprezzare gli aspetti naturalistici, storici, culturali ed enogastronomici del territorio in cui si trova la casa cantoniera. Un altro aspetto importante del progetto sara’ il coinvolgimento nella promozione e nella realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale di altre realta’ esistenti sul territorio. Le prime 30 case oggetto di riqualificazione si trovano in Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Puglia. La ristrutturazione dell’immobile sara’ a carico di Anas mentre il concessionario avra’ il compito di sviluppare le attivita’ imprenditoriali in coerenza con le linee guida del bando, garantendo i servizi di base definiti: pernottamento, bar e ristoro, free Wi-Fi, postazioni di ricarica per i veicoli elettrici e info point di informazione turistica. Turismo, cultura, accoglienza, ristorazione, ospitalita’: sono le tipologie del servizio che le case cantoniere inserite nel progetto pilota dovranno offrire ai clienti su tutto il territorio. Il bando di gara – si legge ancora – e’ rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative: ai fini dell’aggiudicazione contera’ la capacita’ di sviluppare un progetto economicamente sostenibile e coerente con le finalita’ del modello proposto da Anas. La ristrutturazione dell’immobile e’ a carico di Anas mentre il concessionario corrispondera’ un canone di concessione, oltre ad un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attivita’ imprenditoriale. I contraenti saranno individuati sulla base del criterio dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa. Le concessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si procedera’ ad un nuovo bando di gara”.