‘Ndrangheta: Gentile (Ncd),cittadella politica Calabria assediata

gentile29-06Catanzaro – “Non ho inteso unire la mia alle tante voci che da ogni parte politica si sono levate per esprimere plauso alle tante iniziative che in questi giorni i magistrati delle procure distrettuali calabresi portano a conclusione, al fine di sconfiggere l’avanzata di una criminalita’ che, come dimostrano le ultime acquisizioni probatorie, ormai non e’ solo alle porte della cittadella politica ma, spesso, e’ riuscita a collocarsi stabilmente al suo interno”. Lo afferma, in una nota, il senatore Antonio Gentile, sottosegretario allo sviluppo economico, esponente di Ncd. “Non l’ho fatto – spiega – non perche’ non ne sentissi il bisogno, bensi’ perche’ ritengo che la politica deve smetterla con le lacrime di coccodrillo, finirla con l’assunzione di un ruolo pilatesco, cominciare a dare risposte concrete alle richieste di collaborazione che vengono dalla stessa magistratura, attrezzarsi per fare la sua parte, posto che spesso si fa finta di non comprendere dove sta il problema mentre e’ ben chiaro a tutti che solo rompendo quei cavi di ancoraggio rappresentati da una burocrazia malata e da una politica disponibile, si puo’ evitare che la ‘ndrangheta continui nella sua occupazione delle istituzioni, calabresi e non calabresi. Da quel che leggo e dalle stesse dichiarazioni dei procuratori distrettuali – spiega – colgo che il Governo nazionale le sue risposte le dara’ in tempi rapidi, rivedendo gli organici e potenziando le strutture. Non basta ma e’ un segnale importante. A livello regionale, invece, non colgo segnali altrettanto eloquenti. E tuttavia – sottolinea – non e’ solo un problema di organici e di strutture: il dibattito politico sta ignorando il problema. Non lo discute e quindi non intende affrontarlo. A Cosenza si continua a fare scelte scellerate; nel Tirreno cosentino si finge di ignorare che intere realta’ sanitarie, pubbliche ed in parte anche private, sono diretamente controllate dai clan; Catanzaro ha smesso da tempo di essere una isola felice; Lamezia e’ privata della liberta’ di fare impresa; Gioia Tauro ha un porto che serve solo ai narcotrafficanti”.

“Dietro la cattiva gestione della depurazione – continua Gentile – ci sono palesi interessi criminali. Lo stesso utilizzo dei fondi comunitari va a rilento spesso per i condizionamenti esterni dispiegati. La politica queste cose le sa ma, nel migliore dei casi, tiene la testa nella sabbia pur sapendo che la bonifica dei territori non e’ una mera operazione militare o giudiziaria, va accompagnata da trasparenza gestionale e lotta per il lavoro, settori oggi lasciati alla intermediazione di poteri criminali agguerriti. Certi discorsi andavano affrontati gia’ da almeno due anni. Non lo si e’ fatto anzi, ancora oggi si cincischia e si delega alla magistratura un compito che invece appartiene ai partiti: fare pulizia nella politica calabrese. Allontanare personaggi che tutto sono tranne che invisibili , non ostentarne la frequentazione, non favorirne i desiderata. Deve essere un patto comune a tutte le forze politiche, nessuna esclusa. Tutti – dice Gentile – debbono impegnarsi a a non aprire quella portaa e se lo hanno fatto, affrettarsi a richiuderla. Per sempre. Su questo percorso esprimo piena disponibilita’ , personale e di area politica. Sta al Pd prendere l’iniziativa. Essere il primo partito in Calabria e gestire la Regione con una sorta di monocolore, comporta anche degli oneri. Se li assuma oppure certifichera’ che il suo dichiararsi solidale con l’attivita’ della magistratura e’ solo di facciata. Noi – conclude – attendiamo di capire le intenzioni del Pd calabrese, poi agiremo di conseguenza perche’ non intendiamo unire alle responsabilita’ degli altri anche le nostre”.