Allattamento seno: Unicef, 77 mln bimbi non lo ricevono a nascita

bonus-bebeRoma – Inizia oggi la settimana mondiale dell’allattamento e l’Unicef ricorda che nel mondo, solo il 43% dei bambini sotto i 6 mesi vengono allattati esclusivamente al seno. Secondo l’Unicef, circa 77 milioni di neonati – 1 su 2 – non vengono allattati al seno nell’arco di un’ora dalla nascita, non ricevendo cosi’ elementi nutritivi essenziali, anticorpi e il contatto con il corpo della madre che li protegge da malattie e morte. “Piu’ si ritarda l’allattamento al seno – si legge in una nota dell’Unicef – piu’ alto sara’ il rischio di mortalita’ neonatale (decesso entro il primo mese di vita). Ritardare l’allattamento tra 2 a 23 ore dopo la nascita aumenta del 40% il rischio di morte entro i primi 28 giorni di vita del bambino, mentre prolungare il ritardo oltre le 24 ore comporta un incremento dell’80% del rischio di mortalita’ neonatale”.
I dati dell’Unicef mostrano che, negli ultimi 15 anni, il tasso di allattamento al seno entro un’ora dal parto e’ cresciuto troppo lentamente. In Africa, dove si registrano i livelli di mortalita’ infantile sotto i 5 anni piu’ alti al mondo, il tasso di allattamento al seno immediato e’ aumentato solo del 10% dal 2000 a oggi in Africa orientale, mentre e’ rimasto invariato in Africa centrale e occidentale. Anche in Asia meridionale, dove il tasso di allattamento al seno immediato e’ triplicato negli ultimi 15 anni – passando dal 16% nel 2000 al 45% del 2015 – il progresso e’ comunque insufficiente: ben 21 milioni di neonati ogni anno aspettano troppo a lungo prima di essere allattati al seno.

“Far passare troppo tempo tra la nascita e il primo contatto del bambino con la madre diminuisce le sue possibilita’ di sopravvivenza, limita la produzione del latte materno e riduce le possibilita’ di un allattamento esclusivo al seno” dichiara France Begin, Unicef senior adviser per la nutrizione infantile. “Se tutti i bambini ricevessero soltanto latte materno dal momento della nascita fino al sesto mese di vita, ogni anno si salverebbero oltre 800.000 vite”, aggiunge Begin e sottolinea: “L’allattamento materno e’ il primo vaccino di un bambino, la prima e la migliore protezione possibile dalle malattie. Considerato che quasi la meta’ di tutte le morti di bambini sotto i cinque anni sono neonati, si comprende quanto l’allattamento al seno puo’ fare la differenza tra la vita e la morte.” Le indagini dell’Unicef rivelano che le donne non stanno ricevendo l’aiuto di cui hanno bisogno per iniziare ad allattare al seno subito dopo il parto, anche quando sono seguite da un medico, da un’infermiera o un’ostetrica. In Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale, ad esempio, le donne che accedono a un parto medicalmente assistito hanno meno probabilita’ di iniziare ad allattare entro la prima ora di vita del bambino, rispetto alle donne che partoriscono assistite da personale non qualificato o da parenti. Nutrire i bambini con alimenti liquidi o solidi diversi dal latte materno e’ un’altra ragione per cui l’allattamento al seno viene ritardato. In molti paesi, e’ consuetudine dare a un bambino nei primi tre giorni di vita sostituti del latte materno, come latte vaccino o acqua zuccherata. Quasi meta’ di tutti i neonati ricevono qualche tipo di surrogato del latte materno. Quando vengono somministrati nelle prime ore di vita alimenti alternativi, le mamme allattano meno spesso, rendendo cosi’ piu’ difficile iniziare o continuare l’allattamento stesso. I bambini che non vengono allattati al seno hanno 14 probabilita’ in piu’ di morire rispetto a quelli allattati esclusivamente al seno.I bambini che non ricevono affatto latte materno hanno 7 volte piu’ probabilita’ di morire per infezioni rispetto a quelli che hanno ricevuto almeno un po’ di latte materno nei primi 6 mesi di vita.