Erdogan attacca Ue e Italia, ‘indagine mina rapporti’

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Roma – Attacco frontale di Recep Tayyp Erdogan all’Europa e all’Italia. Il presidente turco accusa Bruxelles e il capo della diplomazia europea Federica Mogherini di non aver preso le parti del governo di Ankara dopo il tentativo di colpo di Stato del 15 luglio scorso, punta il dito contro i paesi occidentali colpevoli “di essere dalla parte dei terroristi e dei golpisti” e non risparmia accuse all’Italia e alla magistratura del nostro Paese che indaga su suo figlio “anziche’ occuparsi di mafia”. “In Italia c’e’ una magistratura autonoma e indipendente che agisce secondo le leggi e che combatte tutte le forme di illegalita’ – risponde Matteo Renzi – I giudici italiani rispondono alla Costituzione italiana e non al presidente turco. Chiamiamo questo sistema ‘Stato di Diritto’ e ne siamo orgogliosi”. L’offensiva di Erdogan, intervistato da RaiNews24, arriva dopo giorni di altissima tensione con l’Europa: il presidente turco prima ribadisce la minaccia lanciata due giorni fa dalle colonne della Faz dal ministro degli esteri di Anakara e ripete che se l’Unione europea non cambiera’ la sua politica dei visti di ingreso nell’Unione per i cittadini europei, la Turchia e’ pronta a far saltare l’accordo del 18 marzo scorso sulla gestione dei migranti. Poi sferra il suo attacco frontale nei confronti della Mogherini e dell’Occidente: “In Turchia c’e’ stato un golpe contro la democrazia che ha fatto 238 martiri e nessuno e’ venuto qui”, ha detto. “E Mogherini – ha aggiunto – non avrebbe dovuto parlare da fuori: ‘Mogherini prima di tutto – ha detto idealmente rivolto alla diplomatica italiana – saresti dovuta venire in Turchia’”. “Se viene bombardato il Parlamento italiano che cosa succede? La Mogherini, che e’ italiana, come reagisce? Dice che hanno fatto bene, che e’ preoccupata dai processi che ne deriverebbero? Ora vi chiedo una cosa: l’Occidente e’ dalla parte della democrazia o del golpe?”.

Mogherini “e’ stata gia’ due volte in Turchia in meno di due anni” e “ha condannato il tentato colpo di stato, esprimendo il suo sostegno alle istituzioni legittime e democratiche e in particolare al Parlamento – ha replicato la portavoce dell’alto rappresentante, Maja Kocijancic, aggiungendo che l’alto rappresentante della politica estera Ue “Ha anche parlato con il ministro degli Esteri e la nostra delegazione ad Ankara e’ molto attiva e impegnata a seguire gli sviluppi della situazione”. Ma l’ira di Erdogan non si limita a Bruxelles. Per il numero uno di Ankara e’ tutto l’Occidente che “sostiene il terrorismo e sta dalla parte dei golpisti. Quelli che avevamo pensato fossero amici stanno invece dalla parte dei golpisti e dei terroristi”. E il fallito golpe in Turchia, continua, “e’ stato progettato all’esterno del Paese”. Quanto all’Italia, i giudici italiani che stanno indagando sul figlio Bilan, “che si occupino della mafia, e non di mio figlio”. La vicenda giudiziaria, aggiunge Erdogan, potrebbe “mettere a rischio i rapporti con l’Italia”. “Se mio figlio tornasse in Italia potrebbe essere arrestato, perche’ c’e’ un’inchiesta aperta nei suoi confronti – ha aggiunto – Perche’? Non c’e’ una risposta. E quando tu chiedi perche’ non ti rispondono. Mio figlio dovrebbe tornare a Bologna per terminare il dottorato. In quella citta’ mi chiamano dittaore e fanno cortei per il Pkk. Perche’ non intervengono? E’ questo lo stato di diritto? La sua vicenda potrebbe mettere in difficolta’ persino le nostre relazioni con l’Italia. Mio figlio e’ un uomo brillante e viene accusato di riciclaggio di denaro. Che si occupino di mafia in Italia e non di mio figlio”.

Erdogan ha anche criticato la decisione con cui le autorita’ tedesche avevano vietato la diffusione nel corso di una manifestazione di turchi a Colonia di un suo discorso in videoconferenza. “I tribunali in Germania funzionano bene, bravi”, ha detto, in un tono ironico e aggiungendo che in passato Berlino non aveva fatto altrettanto con i comizi in videoconferenza dei capi del Pkk. Inoltre, ha proseguito, “una corte costituzionale che in questo caso ha deciso in due ore” non ha ancora fornito risposta alla richiesta di estradizione di 4.000 militanti curdi. L’Occidente – ha rimarcato ancora Erdogan – e’ dalla parte della democrazia o da quella del terrore?”. Intanto, a tre settimane dal fallito colpo di Stato, il giro di vite impresso dal presidente turco alla vita civile, politica e istituzionale del Paese, non si arresta. l governo infatti, si appresta a modificare radicalmente l’attuale configurazione dei servizi segreti (Mit) finora gestiti dai militari e struttura unica che si occupava sia del controspionaggio esterno che delle operazioni all’estero. In futuro il Mit sara’ disciolto e di fatto diviso in due – come in ogni Paese, in Italia ‘Aisi’ e ‘Aise’ – con competenze divise: ad una struttura la sicurezza interna e all’altra quella esterna. La decisione segue l’irritazione di Erdogan contro i vertici del Mit che non sono stati in grado di avvisarlo in tempo del golpe. Le epurazioni condotte dall’establishment vicino al presidente turco non ha risparmiato nemmeno il calcio: la Federcalcio turca ha annunciato di aver allontanato 94 dei suoi membri, tra cui alcuni arbitri, sospettati di un coinvolgimento nel tentativo di putsch. Domani il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, l’organismo di Strasburgo che tutela i diritti dell’uomo e del quale fa parte anche la Turchia, sara’ in missione ad Ankara. Jagland ha in programma incontri con lo stesso Erdogan, con il primo ministro Binali Yildrim, il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, il ministro della Giustizia Bekir Bozdag e i capi dell’opposizione. Subito dopo il tentativo di colpo di stato del 15 luglio scorso, Jagland aveva espresso la sua condanna nei confronti del dibattito sulla reitroduzione della pena di morte in Turchia: “Nessuno dei paesi del Consiglio d’Europa ha il diritto di farlo – aveva detto in un’intervista – e la Turchia ha ratificato due risoluzioni che vietano in ogni caso la pena di morte”.