Mafia: Dia, sempre piu’ globalizzata usando il web

260716-dia-600Roma – Organizzazioni mafiose sempre piu’ globalizzate, super esperte di informatica in grado di agire fuori dal contesto regionale di origine traendo grandi profitti su scala internazionale. Secondo la relazione della Dia (direzione investigativa antimafia) riferita al secondo semestre 2015, le organizzazioni hanno preso coscienza che l’ambiente su cui applicare il “protocollo di infiltrazione mafiosa” non e’ tanto “geografico”, quanto sociale ed economico. E fra i motivi che stanno alimentando l’espansione ci sono il traffico di droga e le scommesse via web che procedono di pari passo con l’internazionalizzazione dei processi economici e finanziari. Si tratta di due settori che nel corso del semestre sembrano essersi definitivamente affrancati dalla logica in cui ogni mafia domina in maniera esclusiva un proprio business criminale.

Esistono forme di aggregazione e collaborazione sempre piu’ strutturate tra le diverse organizzazioni mafiose, specie nei casi di attivita’ avviate fuori dalle aree storiche di insediamento. Questo perche’, appunto, le mire espansionistiche delle mafie ricadono non tanto sui territori, quanto sui mercati o su nuovi settori economici, la cui estensione e’ trasversale e la cui complessita’ richiede l’integrazione di competenze diversificate in grado anche di operare sul web’, che a livello globale offre infinite opportunita’ criminali. Proprio il web e i canali di comunicazione non convenzionali anche tramite apparati satellitari, sono oggetto di indagine per via della pianificazione e realizzazione di traffici illeciti transnazionali che potrebbero rappresentare lo strumento relazionale chiave tra diverse organizzazioni criminali anche di matrice straniera che operano su contesti territoriali diversi.

Mafia:Dia,si radicalizza con corruzione,forte in Lazio e Campania
E’ la corruzione l’humus ideale per la radicalizzazione delle mafie. Secondo la relazione semestrale della Dia, riferita al 2015, la corruzione, di per se’ gravissima e’ in grado di creare il terreno fertile ideale per far permeare le mafie e diventa reato spia di un meccanismo perverso, la cui unica finalita’ e’ quella di infiltrare e condizionare i processi della Pubblica Amministrazione. Lazio e Campania sono le regioni con il maggior numero di persone arrestate o denunciate, nel periodo di riferimento della relazione. Diverse operazioni di polizia confermano anche nel periodo in esame, come la corruzione sia stata funzionale al perseguimento di affari illeciti di ampia portata, quali il riciclaggio di denaro, l’acquisizione illecita di finanziamenti e l’accesso a notizie riservate utili per l’aggiudicazione delle gare di appalto. Proprio il settore degli appalti pubblici e, piu’ in generale, la tendenza a condizionare il buon andamento della Pubblica Amministrazione, continuano, ad esempio, a rappresentare un forte centro di interessi per cosa nostra , in quanto utili non solo ad intercettare fondi e a mantenere produttive le imprese infiltrate, ma anche a monopolizzare interi comparti dell’economia: cordate di imprese mafiose fanno “cartello”, avanzando offerte “pilotate” per aggiudicarsi le gare, con la conseguente penalizzazione dei concorrenti che, non potendo accedere alle commesse pubbliche, vengono progressivamente estromessi dal mercato.

Il fenomeno ha fatto registrare un andamento costante, con 1.657 soggetti complessivamente denunciati e arrestati per corruzione e concussione nel corso del 2015, a fronte dei 1.662 dell’anno precedente. In particolare, e’ il Lazio nel periodi di riferimento, ad avere il numero piu’ alto di persone denunciate o arrestate per corruzione (174) seguito dalla Campania (142), Sicilia (97), Toscana (60) e Lombardia (56). In totale, nel primo semestre 2015 le persone arrestate o denunciate sono state 809 e nel secondo 685. Per quanto rigurda la concussione, nel secondo semestre il numero delle persone arrestate o denunciate e’ maggiore in Campania (14), Lombardia (12) e Lazio (11).