Maltempo: Protezione civile regionale avvia ricognizione su danni

protezione-civileCatanzaro – La Protezione civile regionale ha avviato la ricognizione dei danni nelle zone colpite da calamita’ per utilizzare le misure adottate dal Governo. “Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 luglio scorso, ha approvato – si legge ina una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – una delibera con la quale viene avviata l’istruttoria finalizzata al riconoscimento di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attivita’ economiche per le situazioni di emergenza di protezione civile verificatesi a partire dal maggio 2013, stanziando circa ottocento milioni di euro in due anni. La deliberazione da’ piena attuazione alla Legge n. 208/2015, che prevede, tra l’altro, espressamente, la concessione di finanziamenti agevolati assistiti da garanzia dello Stato ai soggetti danneggiati da eventi calamitosi. Per questo motivo – si sottolinea – la U.O.A. Protezione Civile regionale ha avviato l’attivita’ di ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonche’ dei danni subiti dalle attivita’ economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio a seguito degli eventi meteorologici che, dal 30 ottobre al 2 novembre scorsi, hanno colpito molti comuni del territorio calabrese, ed in particolare la zona della Locride. Apposita comunicazione e’ stata gia’ trasmessa a tutti i comuni interessati presso i quali sara’ disponibile l’elenco della documentazione necessaria e la specificazione delle modalita’ di presentazione delle domande di rimborso”. La Protezione Civile Calabria sta, inoltre, cercando, e’ infine scritto, “di recuperare i ritardi determinatisi nelle passate gestioni, avviando analoghe procedure nei territori interessati, a decorrere dal mese di maggio 2013, da eventi calamitosi con conseguente dichiarazione di stato di emergenza sancito da specifica Ordinanza, ma per i quali le previste attivita’ di ricognizione dei fabbisogni non risultano ad oggi definite”.