Canalone San Ferdinando: Regione continua a seguire vicenda

san-ferdinando-regioneCatanzaro – L’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria in queste ore sta dedicando massima attenzione alla vicenda relativa al disastro ambientale del canalone di San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria.
Questa mattina si è svolta una riunione tecnica alla quale hanno preso parte, insieme ai tecnici della Regione Calabria, i rappresentanti del Comune di San Ferdinando, dell’Autorità Portuale e dell’Arpacal.
Una riunione proficua nella quale è stato concertato di continuare a restringere il bacino d’intervento alla foce del canalone attraverso la raccolta del sedimento, con l’abbancamento della sabbia interessata allo sversamento di idrocarburi.
Intervento finalizzato allo smaltimento attraverso lo svuotamento della base della foce.
Previsto anche il ripascimento della foce con sabbia pulita e un ulteriore intervento, previsto per la mattinata di domani, che prevede un foro per circa 50 mt dalla foce nello stesso canale.
Ciò per poter consentire un ulteriore prelievo da parte di Arpacal e accertare l’eventuale presenza o meno di idrocarburi in questa ultima parte di canale.
san-ferdinando-regione1L’Assessore Rizzo ha effettuato un sopralluogo insieme ai tecnici del Comune, dell’Arpacal e della Regione, alla presenza dei rappresentanti del comitato “7 Agosto” al fine di stabilire il prosieguo dell’intervento e per poter concertare, insieme agli stessi rappresentanti del Comitato, eventuali carotaggi che dovranno essere eseguiti da Arpacal, prima di procedere allo smaltimento di acqua e sabbia.
I rappresentanti del Comitato da parte loro hanno richiesto che vengano eseguite analisi delle acque del mare di San Ferdinando per conoscere lo stato di salute delle stesse.
Finita questa fase di pulizia straordinaria si procederà ad una mappatura dei rischi per stabilire l’entità reale del danno verificatosi e l’eventuale successiva fase di bonifica .
L’assessore Rizzo, ringraziando il Comitato sia per la vicinanza che per il supporto tecnico ha continuato, dal canto suo, a garantire la presenza tecnica della Regione Calabria per tutto il corso dei lavori e l’assoluta vicinanza al Comitato stesso, non solo per questa vicenda specifica ma per tutte le problematiche che riguardano l’intera fascia costiera di San Ferdinando e dei comuni limitrofi.

 

In merito alla riunione tecnica il Comitato “7 Agosto”, ha diramato una nota con la quale riferisce di accogliere “positivamente il san-ferdinando-comitatoconcreto avvio dei lavori di messa in sicurezza della foce del canalone, frutto soprattutto della costante pressione esercitata quotidianamente dal Comitato nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, con l’unico obiettivo di addivenire immediatamente agli interventi di messa in sicurezza.
La svolta nelle attività si è registrata nella giornata odierna con l’assunzione di responsabilità da parte dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro la qualedirigerà i lavori di messa in sicurezza sotto la supervisione ed il coordinamento dei tecnici regionali; agli occhi della cittadinanza risulta surreale il rimbalzo di competenze e responsabilità durato oltre 20 giorni soprattutto se oggi la competenza è stata nitidamente delineata”. La nota prosegue spiegando che “il primo tavolo operativo (Comune, Regione, Arpacal, IAM, Autorità Portuale) tenutosi oggi presso il Comune di San Ferdinando ha definito le modalità tecniche dell’intervento di messa in sicurezza al fine di evitare ulteriori sversamenti in mare dei liquami altamente inquinanti presenti alla foce, ancorché l’ARPACAL avesse prescritto, in data 3 agosto, di intervenire con urgenza alla rimozione e smaltimento delle acque contaminate dallo sversamento abusivo di idrocarburi.
Il Comitato “rimarrà vigile affinché subito dopo la messa in sicurezza della foce proseguano spedite le attività necessarie a definire gli interventi di bonifica del canale; nella giornata di oggi, abbiamo ricevuto un’ulteriore ed inaspettata visita dell’Assessore Regionale A. Rizzo a cui abbiamo rinnovato la richiesta di effettuare le analisi chimiche delle acque marine affinché si possano definitivamente stabilire le condizioni di salute del nostro mare, rendendone pubblici i risultati”.
Il comitato ribadisce inoltre “l’estrema necessità di intervento da parte degli organi competenti (Autorità Portuale ?) per la predisposizione delle adeguate misure di controllo al fine di scongiurare futuri nuovi sversamenti illeciti”. Anche perché spiega “dobbiamo purtroppo registrare il tentativo di alcuni politici di strumentalizzare la protesta civile del Comitato, intestandosene i risultati nonostante non siano mai stati avvistati all’ombra dei nostri gazebo; a questi politici ricordiamo che il presidio continua nei pressi del canalone dove proseguono le numerose visite di cittadini ed associazioni che riconoscono nel Comitato un genuino esempio di cittadinanza attiva al servizio della comunità ed a tutela del nostro territorio, a beneficio e salvaguardia della salute pubblica, del mare e del turismo”.