Droga: traffico Albania-Italia, 19 arresti della Gdf di Lecce

gdf-lecce-arersti-drogaLecce – La Guardia di finanza di Lecce ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 persone ritenute coinvolte in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra l’Albania e l’Italia. I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso il comando provinciale della Guardia di finanza di Lecce. Le indagini, che hanno portato anche al sequestro di droga e armi, sono state coordinate dalla Dda di Lecce.
Sono sette italiani e dodici albanesi i componenti del sodalizio criminale internazionale, arrestati dalla guardia di finanza di Lecce nell’ambito di un’operazione che stamattina ha portato all’esecuzione di 19 ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere, 7 ai domiciliari e una misura interdittiva). Tredici ordinanze sono state notificate mentre risultano irreperibili cinque albanesi. La Dda di Lecce contesta agli indagati di avere fatto parte di un’associazione armata dedita al traffico internazionale di cocaina, marijuana ed eroina, destinate alla piazza del Salento ma anche della provincia di Bari e del Nord Italia. L’inchiesta e’ partita a fine 2014 ed e’ stata connotata da una serie di sequestri, effettuati tra Milano, Lecce, Cavallino, Frigole, Soleto e Taranto. In totale sono stati sequestrati 14 chilogrammi di eroina, 136 di marijuana, 1 di cocaina, 3 kalashnikov con relative munizioni e un gommone impiegato per il trasporto dello stupefacente nel Canale d’Otranto. Arrestati dodici corrieri in flagranza di reato e accertati quaranta episodi di cessione di droga. L’indagine del Gico delle fiamme gialle e’ stata coordinata dal sostituto procuratore Guglielmo Cataldi.

Droga: traffico Albania-Italia, indagato anche un finanziere
C’e’ anche un appuntato della guardia di finanza in servizio presso il Gico di Lecce tra le 19 persone indagate dalla Dda di Lecce per traffico internazionale di stupefacenti. Al militare e’ stata notificata un’ordinanza di interdizione dai pubblici uffici, come conseguenza della contestazione del reato di rivelazione di segreto d’ufficio. La Dda aveva contestato anche l’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, e chiesto il suo arresto, ma il gip lo ha negato. Secondo la ricostruzione della Procura, il finanziere, che partecipava attivamente alle indagini sul sodalizio, avrebbe rivelato particolari investigativi a uno degli indagati, al quale era legato da un rapporto di amicizia. In cambio – hanno spiegato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa – avrebbe ottenuto “benefit di varia natura”. In particolare, secondo quanto e’ stato scoperto dai colleghi, l’appuntato avrebbe rivelato all’amico trafficante le targhe delle auto civetta utilizzate dai finanzieri per effettuare appostamenti e pedinamenti, consentendo in tal modo di eludere le indagini. All’applicazione della misura cautelare disposta dal giudice, seguira’ l’avvio di un procedimento disciplinare da parte della guardia di finanza, finalizzato alla sospensione obbligatoria dal servizio.